1)1 GIACOMO SORANZO. 15()2. 139 oltre che la persona sua saria -in mano loro, correrebbe anche grandissimo rischio di veder qualche gran moto in Italia ; e senza che questi aiuti gli siano conceduti in danari , oltre che non avrebbe modo di passarvi onoratamente, come conviene alla sua dignità , seguirebbe che non facendosi accompagnare dai principi di Germania, che sono obbligali ad andarvi, resteriano essi mal soddisfatti, si per non essere tenuto quel conto di loro che si conviene, come perchè non ponno sopportare di vedere questa maggioranza nel Papa ; onde facilmente potrebbe seguire qualche molo in Germania. Ma se il Papa venisse al concilio, sarebbe facile e sicuro il modo di coronare Sua Maestà ; ovvero se l’elezione del re de’ Romani s’ andasse facilitando, procurerebbe S. M. che il Pontefice lo mandasse a coronare in Germania , quando non avesse egli modo da passare sicuramente in Italia. Quanto alla nuova elezione del re de’ Romani, sebbene ora apertamente non si maneggi questa pratica, pur trattandosi segretamente, dirò a Y. S. quel tanto che s’è potuto penetrare. Ma per meglio dimostrare lo stato nel quale si trova questo maneggio, dirò alla S. V. che quando l’Imperatore fu pubblicato in Francfort, promise agli elettori secolari di non permettere che si facesse cosa alcuna contra gli ordini dell’Imperio. Il che avendo inteso Massimiliano, trattò con i predetti elettori senza saputa del padre, e conclusero che se egli voleva aderire alla confessione Augustana , non solamente lo favorirebbero, ma lo proporrebbero nella prima Dieta all’elezione. Onde il re, il quale, dopo il ritorno suo di Fiandra, cominciò a titubare nelle cose della religione, s’ unì segretamente con loro, ma per rispetto del padre non ardi del tutto palesarsi ; ond’è proceduto di maniera che nelle cose della religione è parso irresoluto. Ma avendo poi scoperto dalle pratiche che hanno tenuto gli stessi elettori, che l’animo loro non è buono, ha anche lui mutato i suoi pensieri. Perciocché ha chiaramente conosciuto che l’elettore Palatino è inimicissimo di casa d’ Austria , e che per la pretensione che ha il duca di Baviera, genero dell’ Imperatore, sopra il suo elettorato, è necessitato d’avere un Imperatore suo amico per