29C RELAZIONE DI POLONIA sua complessione, mettendosi a far banchetti e feste pubbli-clic , mascherate e cose simili più che non fece alla sua incoronazione , accarezzando oltre il suo costume ordinario i signori Polacchi ; e quella sera istessa che partì poi alle due ore di notte, discorse, ragionò c burlò seco loro, dicendo che voleva abituarsi a bere la cervogia e ballare alla polacca, come che avesse ogni altro pensiero che di partirsi, ridendosi che un uomo, solito a parlar liberamente, gli avesse detto in pubblico che si ragionava che S. M. volesse un giorno all’improvviso abbandonarli. Dal che si può conoscere di quanta accortezza ed artificio egli sia dotato dalla natura , diverso (per dir il vero) dall’ordinaria qualità dei Francesi, molto liberi e facili a pubblicare i loro pensieri. E per dir anco qualche cosa della sua elezione prima eh’ io passi più innanzi, dirò insieme alcuni particolari intorno questa materia veduti da me nel tempo della mia legazione. Mi parve cosa nuova c degna di grandissima meraviglia l’intendere che nell’ eleggere il re , dal quale , come da capo , dipende la vita della repubblica , non abbiano i Polacchi alcun ordine certo al quale sappiano ricorrere in simili occorrenze per non ingannarsi, mettendo le cose a pericolo con il ricercare allora il modo a tale effetto e le regole, che in simili accidenti difficilmente si trovano per esser gli uomini in sò stessi piuttosto confusi che risoluti. Della qual cosa ragionando io ( come occorre ) con alcuni di quei senatori, mi risposero che non avevano nè loro nè i loro maggiori voluto deliberare di un ordine espresso col quale si dovesse far l’elezione del re acciocché l’ambizione degli uomini, che fatta la legge sogliono pensare alla prevaricazione, sapendosi quanto in tal caso si dovesse osservare , non cercasse con malizie ed inganni di venire all’intento suo. Morto adunque il re Sigismondo Augusto , si fece dopo alquanti mesi una congregazione in una campagna appresso Varsavia , città del ducato di Massovia nella maggior Polonia, e di consenso generale di tutti si ordinò una certa forma di giudizio, che si osservasse in tutto il tempo dell’ interregno , che durò più d’ un anno , avendo alcuni proposto che i giudici fossero eletti, non con quel modo