DI G. FRANCESCO MOROSINI. 1573. 263 avrà accanto una moglie di sua soddisfazione; e però s’ attende alla pratica di dargli per moglie la figlia del duca di Sassonia , col quale, o sia perchè così in effetto disegna la regina madre, oppure affine di averlo per tal causa favorevole nel passaggio del figlio al regno di Polonia , le cose sono ridotte a stretti termini, perchè quanto alla religione, in che pareva consistere tutta la difficoltà , sperano di poter fare a modo loro (1). Questo re nelle sue parole si mostra affezionalo a questa serenissima Repubblica , e nelle ultime che mi disse quando presi licenza da lui per ritornare ai piedi della S. V., si sforzò di esprimere con estraordinario affetto il mollo desiderio che ha di poter un giorno far un qualche servizio a questo Stalo , e mi pregò a voler nel mio ritorno far certa la S. V. clic non era alcun principe al mondo che più l’amasse di lui, nè alcun potentato a cui, dopo il re suo fratello , egli fosse affezionato maggiormente, e al quale desiderasse più bene che a questa sereniss. Repubblica ; che però ella volesse , siccome era stata sempre alleata e confederata con la corona di Francia, esserlo anche col regno di Polonia e con lui, avendomi in particolare commesso che le dovessi render per suo nome molte grazie di avergli fatto tanto onore di mandarmi ambasciatore espresso a rallegrarsi con lui, siccome anco di quello che gli voleva fare di mandargli un ambasciatore ordinario che facesse residenza presso di lui (2) ; il che tanto più gli era caro quanto che sapeva che con altri re di Polonia ella non lo aveva fatto, e ciò era buon testimonio dell’ amore ed affezione che la S. V. gli porta. Ed in questo proposito voglio dirle che se la S. V. pensa di mandargli questo ambasciatore , come ella mi comandò dovergli dire, per opinione mia gli saria molto grato che si ritrovasse in Polonia al tempo della sua incoronazione, siccome anco la regina madre ha pregato il nunzio a far il medesimo. Ma ritornando al mio proposito , dico che si potè facilmente conoscere che le parole di S. M. erano di cuore ; e sebbene è difficilissima cosa penetrare nel- (1) Anche di questo matrimonio non ne fu nulla. (2) Che fu Girolamo Lippomanoj del quale segue la Relazione.