DI VINCENZO QUIRINI. 1307. 11 e l’altra , c fanno molto provvisioni secondo clic sono i bisogni. Nel concluder la materia principale usano le diete aver tre voli solamente, ovvero tre ballotte : i più elettori ne fanno una , l’altra i più principi, e la terza i più commessi delle terre franche; e quelli che sono sostituii di altri principi ovvero terre , e che hanno l’autorità di più di uno, concorrono a far il volo per tanti di quanti hanno autorità. Questi tre voti , quando è per concludersi la dieta, si mettono insieme, e quello che fanno i due di loro è concluso e fermo, e ciascun principe dell’imperio sì presente come assente, e similmente ciascuna terra franca, sono poi obbligali ad eseguir quanto per la dieta è stato determinato, sotto gravissime pene, sì nello sborsar danari come nel mandar gente da guerra juxta formarti determinalio-nis. E il re ovvero imperatore, da poi disciolta la dieta, ha piena autorità di comandar a ciascuno che eseguisca quanto in quella fu concluso ; e se pur qualche disobbediente si trovasse , tutto lo Imperio , per non romper gli ordini suoi, sempre se gli volta contra , come fu questi anni passali del conte Palatino, che per non obbedir a quanto fu determinalo nella dieta di Augusta, che fu particolare circa la eredità del duca Giorgio di Baviera, ebbe il re con tutto lo Imperio conira, c fu in breve tempo distrutto. Per questo tutti i principi, e così la terre imperiali, costumano eseguir puntualmente le determinazioni delle diete, nè ardiscono contravenire in cosa alcuna , da poi che sono fatte ; le quali determinazioni non si possono mular se non per un’ a lira dieta come quella nella quale sono state concluse; ben si ponno prolungar e differire secondo la volontà del re ovvero imperatore, e non d’alcun altro, sia di che autorità si voglia in Germania. Oltre a questo governo dell'imperio, tanto in elegger il re de’Romani quanto nel far diete, è anco una consuetudine tra i principi ecclesiastici pur delPImperio, come vescovi ed arcivescovi , che tulli si fanno per elezione del capitolo de’ canonici , e poi sono continuati per l’imperatore e per il pontefice ; nella qual’elezione l’imperatore non può allro che interceder con i canonici per chi gli pare con 1’ autorità sua, che vale assai ; e questo così si osserva in eleggere i Ire arcive-