DI LEONARDO DONATO. 1573. 437 più volentieri ai commercj ed arliiizj di inano. Ma Valloni e Gheldresi fanno oggidì mirabilissima prova ; e di questi S. M. potria metterne insieme, di soldati volontariamente concorsi alla paga, 15 , 18 fino a 20 mila a piedi , buoni con la picca , buonissimi con l’archibuso, non già tutti vecchi soldati , ma buona parte di essi. Dei proprj capitani poi che questi potessero avere , non ne ho cognizione ; ma ho ben compreso e sentito diri; che nelle sollevazioni passate i più vecchi c stimati sono mancati, parte con morte di giustizia e parte fuoruscendo dai paesi. I 3000 cavalli poi naturali che militano, parte alla grossa e parte alla leggiera come arcieri, sotto 600 uomini d’arme, potriano essere miglior gente assai e meglio a cavallo che non sono, perchè come il loro pagamento è poco, c la milizia esercitata in casa propria è sempre strapazzata , molte cose lor mancano ad essere buoni soldati ; tuttavia la presente occasione d’adoprarli li ha fatti ridurre ad satis meliorem fru-gem. E questo è quello che della milizia di questi paesi a me parve degno della notizia dell’ EE. VV. Passerò ora alla considerazione degli animi loro verso di S. M. e dei suoi ministri. Solevano i naturali essere benissimo disposti ed animati verso del lor.o signore , come quello che per successione paterna ed avita legittimamente n’ era padrone , e li faceva reggere e governare secondo i loro proprj antichi usi della casa di Borgogna. Ed era così certa la loro affezione verso questa casa d’ Austria legittimamente successa a quella di Borgogna , che così Carlo V come il presente re non solo li governava senza freno di prcsidj esterni, ma si prevaleva anco della devozione dei naturali in travagliare all’occasione la Francia, e in contrappesare con la opportunità di questo sito tutte le volontà e gli appetiti di quel re, quando conira di lui in qualsivoglia parte intendeva di muoversi. Perciocché se Francia designava d’invader F Italia con grosso numero di gente, siccome talvolta a guisa di torrente usarono i Francesi di fare, non così tosto potevano sperar d’aver passate l’Alpi, erano certi che una gran banda di Fiamminghi dovessero penetrare nel lor medesimo regno, e dar loro non solo causa di diversione ma necessità di ritorno. Se parimenti vo-