■IMÌ RELAZIONE DI GERMANIA di udienza ; c se gli parlano quando lo servono non gli viene risposto, e conoscono che gli danno disgusto, come alcuno volte hanno provalo. La collera lo morde fino al cuore, e bene spesso, ma la cuopre, e non si lascia trasportare come soleva fare quando ora più giovine. E tenace e profondo nelle sue operazioni, e quando si crede che abbia abbandonato qualche pensiero, allora più attende a condurlo a fine. È di buon ingegno, come si vede per 1’ apprensione delle matematiche ; è di buon giudizio e di buona prudenza , ma teme la fatica ed i travagli, e volentieri lascia le cose moleste all’ arbitrio dei ministri. È di natura benigna e facile a perdonare quando l’uomo dimanda grazia , e castiga mal volentieri ; non fa male ad alcu no, tratta dolcemente e cortesemente con tutti secondo la diversità delle persone, ma non vuol trattare profondamente i negozj nè dare risposte risolute. L’essere Sua Maestà aliena dai negozj è causa che i ministri si assumano molta autorità, e che certi negozj non si spediscano. Spende in certe cose largamente, e se nel rimunerare quelli che lo servono alle volte va ristretto, i servitori stessi ne sono causa , perchè sa che quando si sono accomodati e fatti ricchi, si partono dal servizio. Si mostra religioso per le messe e per i vesperi che ascolta, per 1’ ubbidienza che presta al papa e per 1’ ajuto che dà ai cattolici ; ma bisogna che si vada trattenendo con ambe le parti, e se bene avesse gran zelo , non bisogna che lo mostri, perchè troppo si alieneria l’animo dei principi protestanti di Germania. Conosce quanto possa sperare dal re Cattolico, quanto possa avere dagli altri, quanto possa aspettare dal papa circa le cose temporali, e bilanciate le cose, giudica esser meglio procedere in questa maniera. Non va in persona negli eserciti, e sebbene promise al papa d’andarvi in questa guerra, non si volle muovere; e forse conoscendo di non esser assueffatto alle operazioni militari , ha preso buona deliberazione a non vi si trasferire.