340 RELAZIONE 1)1 POLONIA Questo disgusto è stato accresciuto per la vacanza dell’ arcivescovato di Cracovia, ricchissimo di 200,000 talleri d’entrata , perchè avendo promesso il re questo arcivescovato al Cardinal Battori, e con una sua lettera richiesto a Sua Santità che confermasse questa elezione, conosciuto che questo cardinale era aderente al gran cancelliere, si risolse poco dopo Sua Maestà di ristringersi maggiormente con quei di casa Rad zivil , nemici di esso gran cancelliero, e per avanti suoi poco confidenti per aver avuto che opponer alla sua autorità; onde scrisse un’ altra lettera al papa per ottener la confermazione dell’elezione nuovamente fatta in arcivescovo di Cracovia del Cardinal Radzivil. E perchè la prima lettera si trovava appresso il gran cancelliero, ed era sigillata col sigillo maggiore, fece il re un editto che le segnature fatte solamente col sigillo maggiore fussero di niun valore senza la giunta del minor sigillo , ma quelle fatte col minore solamente, il quale si trovava appresso di esso re , fussero ferme e valide ; il che tolse in un islesso tempo l’autorità al cancelliero ed anco a quella lettera scritta in favore del cardinale Battori ; onde il Battori s’unì col gran cancelliero vedendosi privo del vescovato, il quale è restato nel libero possesso del Badzivil, che prima era vescovo di Vilna. E vero che due opposizioni gli vengono fatte , 1' una che non possa esser vescovo di Cracovia uno che non sia nato Polacco , ma questa è risoluta perchè prova il cardinale che anco altri Lituani c forestieri hanno goduto questo vescovato. L’altra accusa che gli danno è perchè abbia procurato la legazione di Polonia in pregiudizio dei privilegi di quel regno c dell’ arcivescovo di Gnesna , che è legato nato di tutta la Polonia ; ma a questo risponde non l’aver ricer cata , ma che essendogli stata data dal Papa suo supremo signore , in quanto egli è prelato, non poteva senza incorrere in irregolarità ricusar d’accettarla. Ma non è cosa alcuna che più s’ opponga al quieto suo possesso che la volontà del duca suo fratello, il quale più tosto desidereria che nella persona del cardinale continuasse il vescovato di Vilna che quello di Cracovia , perchè avendo egli molti figliuoli, e disegnando anco d’arricchirli ed aggradirli con beni e dignità ecclesiastiche,