DI LEONARDO DONATO. 137.'?. 417 questo solo regno armarne più quantità , e credo che la Al. S. potria molto bene fare il medesimo con un poco di tempo. Perciocché, quanto a legnami, arbori, sartiami e altre cose necessarie, il regno ne ha a sufficienza, e più ne avria se vi si ponesse cura ; anzi, con tutta questa incuria, le galee di Spagna sono per la maggior parte guernite con quello che é loro somministrato da questo regno ; e di uomini per remo, essendo il regno grande e pieno di tante marine e di tanti ladri , molte più galee potria armare. Ma o che S. M. non sia ancora così ben risoluta se convenga al benefizio delle cose sue convertir parte delle spese che si fanno in terra in accrescer 1’ armata, ovvero che i capitani che l’imperator suo padre e S. M. ha avuto non hanno, per interesse proprio, curato di consigliarla a moltiplicar le galee, il regno non fa ora più di quanto ho detto, e faceva assai meno ancora già tre anni passati. Non tornava a conto al principe Doria (1), né meno oggidì piaceria a chi fosse nello stato suo, che il re del suo proprio moltiplicasse le galee, perchè quanto manco S. M. ne aveva di proprie, tanto maggiore restava il nerbo di quelle condotte , siccom’ erano le 22 eh’ egli soleva avere , e quindi maggiore nel re la necessità di prevalersi di lui. Ma credo che la occasione della lega abbia illuminato S. M. in molte cose alle quali anderà provvedendo. L’arsenale di Napoli fu veduto da me, alcuni anni sono, molto tenue, disconcertato , dismunito di tutte le cose, e per dir il vero indegno di così gran città e nobil sito ( il qual sito e la qual città , dopo questo della S. V., non è inferiore a qualsivoglia altro d’Italia); e credo che poco miglioramento gli sia stato fatto, perché i molti altri affari del re lo fan essere assai tepido in quello che tocca ad anticipar le provvisioni delle munizioni di guerra. La milizia terrestre ordinaria consiste in tre mila e più Spagnuoli veterani, c in mille lancio d’uomini d’arme del paese, che sono perpetuamente pagati. Gii Spagnuoli stanno parte nella propria guarnigione di Napoli, e parte per i castelli e piazze forti, secondo la distribuzione che fa il viceré. (1) Mol lo il 25 novembre 1560 Relazioni Venete. 83