156 RELAZIONE DI GERMANIA lare. Cerca anco S. M. ili trattenersi con Sua Santità per averla sempre più facile quando sia il tempo della coronazione ; oltreché disegna aver gli aiuti in caso di guerra, che ho già predetto. Del resto nella corte romana non tiene S. M. nè pratica nè stretta amicizia con alcun cardinale, nè con altri, nè s’é mai voluto impedire in creazioni di papi, nè in promozioni di cardinali. Il re di Boemia si trattiene ancora lui con Sua Santità , ma più alla larga ; però ai nunzi e ministri suoi fa ogni dimostrazione d’onore ; ma come parla dei pontefici o della corte romana , morde volentieri gli abusi , e dimostra non poter sperare che mentre che procedono le cose di quella corte come fanno, possa succedere unione alcuna nella religione. Col re di Francia (1) non ha l’imperatore commercio, nè intelligenza alcuna particolare, se non quanto ha portato questo negozio del Concilio, per causa del quale è stato appresso di S. M. C. un ambasciatore di quel re, sebbene essa all’incontro non gliene abbia mandato alcuno. Il qual ambasciatore , per non aver avuto la precedenza sopra quello di Spagna, s’è dimostrato sempre mal soddisfatto, e più volte se n’è doluto con S. M., ma lei , dopo molli partiti che propose acciocché s’accomodassero, finalmente proibì a quello di Francia di comparire in cerimonia alcuna se non era invitato, e fece la medesima proibizione a quello di Spagna ; ma avendo invitato questo più spesso che quello di Francia, e in cerimonie maggiori, s’è veduto che l’ha onoralo più di qiiell’allro, onde quello di Francia si risolse di non vi andar mai. E sebbene sopra di ciò ha usato parole molto gagliarde, dicendo che il re lo farebbe partire , però s’ è trattenuto col dire che l’Imperatore é tanto interessato col re di Spagna, che non è stato poco che non abbia dato allo spagnuolo la precedenza liberamente. Il re di Boemia si trattiene molto più con i Francesi che non fa il padre, e in vita del re Enrico lo faceva anco mollo più che al presente; e questo presente re di Francia (1) Culo IX., in età allora di undici anni, sotto la reggenza di Caterina de’ Medici sua madre.