312 RELAZIONE DI POLONIA Precop piccolo castello che tengono nella penisola di Calla sopra il mar Pontico, la quale è di lunghezza cento miglia e la metà larga, e per essa confinano col Turco, perchè è la metà sua, e non gli sono sudditi ma amici solamente e confidenti , estendendosi il lor paese con grandissime campagne nella Sarmazia. Vivono però alla maomettana , e sono genti infelicissime, ritenendo ancora l’antico costume degli Sciti, di non volere abitazione ferma, ma d’abitar sopra carri e sotto tende e padiglioni, andando del continuo ora qua ed ora là, senza avere arte di sorta alcuna fra loro, fra i quali appena si ritrova chi malamente lavori la terra. Mangiano carne di cavallo, e quella mezza cruda ; vestono uomini e donne tutti ad un medesimo modo e di abiti vilissimi ; dormono per il più sopra la terra e sul ghiaccio, e non hanno alcuna sorte di civiltà o costume. A questa gente è capo il Gran Cane so-pradetto , il quale è intitolato Tzar, che in lingua loro vuol dir Cesare. Costui è d’età di 60 anni, ma robusto e gagliardo; ha cento mogli e di esse dieci figliuole e ventiquattro figli, i quali si chiamano tutti sultani, e possiede lo stato ereditario per primogenitura. Questo gran Cane è il sesto da Ulano che fondò l’impero suo; si chiama per nome Dulit della famiglia Ehyri, ed abita nel castello di Precop. Non è lecito ai forestieri andargli innanzi senza presenti, nè ad alcuno parlargli, sia familiare o straniero, se non in ginocchio, come i suoi ambasciatori fecero anco al re di Polonia. Può fare intorno a 50,000 cavalli, e con l’ajuto d’altri Tartari suoi amici e confederati, molto più. E dove essi vanno non si fermano mai, nè si curano per sè stessi di fortezze o di torri, ma rubano e rovinano con ferro e fuoco in maniera che il paese resta desolato e quasi deserto , facendo più schiavi che possono per venderli ai Turchi. Ora che mi sono spedito da questi competitori , parlerò degli altri principi che, per vicinità o per altro , hanno negozj coi signori Polacchi. E tra questi dirò prima del Papa come capo di Santa Chiesa, ma brevemente, poiché ognuno sa che la Santità Sua desidera e procura 1’ estirpazione degli eretici