302 RELAZIONE DI POLONIA siino, essendo lulto il popolo in armi, e cominciandosi a far di molti danni, il palatino di Cracovia, con quei signori che erano nella città , diede ordine, con molta lor laude , che si mettesse freno al volgo , come fu fatto, facendo rilasciare i Francesi che erano già prigioni, mettendo guardie al palazzo, e facendovi entrare tutti i dipendenti dalla corte. E il signor Laschi ebbe cura di andare alle case di lutti gli ambasciato-ri perchè non fosse fatto loro alcun oltraggio, massime perchè erano malissimo veduti per il dubbio che non avessino consigliato il re ad andarsene in quella maniera. Per il quale accidente erano tutti spaventati, ma maggiormente per le conseguenze che polevan venir dietro , massime essendosi inteso che la cavalleria polacca era precipitosamente entrata nel paese dell’ Imperatore , e dall’ altra parte non essendo fermata alcuna sorta di pace o tregua col Moscovito, nè coi Tartari, nè coi Turchi, nè con altri confinanti. Così si passarono molli giorni con estremo spavento, talché i forestieri, ma i Francesi in particolare, non ardivano uscire di casa , ed erano malissimo veduti. Ma dappoi tal fu la destrezza e prudenza di quei senatori, che fecero a ciascuno restituire le robe tolte, ed usar cortesia a tutti, ed a me in particolare fu fallo intendere dal palatino di Cracovia che non dubitassi punto e fossi sicurissimo d’esser veduto molto volentieri, ed onorato oltre qualsivoglia persona pubblica , come quello che era amico di tutti e confidente d’ogni parte; e mi ricercarono ancora eh’ io volessi scrivere alle SS. VV. EE. che volessero in caso così dubbioso ed importante dar loro qualche consiglio : testimonio della grande prudenza con la quale le SS. VY. EE. governano gli stati loro, onde sono ricercate ad insegnare a governare i regni d’altri. Furono tanti gli accidenti, gli strepiti, e così varj i discorsi e ragionamenti che si sentirono dopo la parlila del re per tutto quel regno, che impossibil sarebbe il raccontarli anco sommariamente ; onde passerò a dire come fu , dopo al quanti giorni, risoluto di disputare questa materia in senato dalla maggior parte de’ signori principali del regno in Varsavia ; dove per la convocazione l’arcivescovo ( secondo il solito