DI PIETRO DUODO. 1592. 329 Lituani e Samogizj , e da tramontana con Moscoviti c col re di Svezia. Questa provincia c stata dell’ultime a ricevere la fede cattolica, e la ricevette per mezzo de’ Pruteni e di una nuova religione di cavalieri, i quali sopra un abito lungo portavano disegnate alcune spade incrociate , onde furono chiamati Ensiferi, ed avevano privilegio di dir messa con la corazza e con la spada al fianco. Questi s’ unirono con i Teutonici , e fecero gran progresso ; ma poi la loro potenza scemò in modo che questa provincia restò per la maggior parte soggetta a’ Moscoviti, i quali ne furono spogliati dal valor del re Stefano Battori nella pace che del 1581 fecero con lui, il quale cesse loro libero il dominio di una parte di essa. È adunque la maggior parte a’ Poloni soggetta, restandone però di parte padrone il Moscovita ancora, c d’ altra il re di Svezia , per il dominio della quale è sempre guerra tra loro. Appresso questa provincia vi sono i Lapponi, popoli che hanno lingua così differente da tutti gli altri uomini loro vicini , che non sono da alcuno intesi, onde contrattano solo con cenni. È Riga la principal città della Livonia per le faccende mercantili, per la sedia dell’ arcivescovato, e per essere metropoli della regione, e forse la più forte di tutto il regno. È situata sul mare , ove sbocca il fiume Duina , per il quale sono in essa trasportate tutte le cose delle quali abbonda la Lituania , che poi sono trasmesse nelle altre provincie più occidentali. È l’arcivescovo ricchissimo. Dopo Biga vi è Dorpat, dove risiedeva il gran maestro degli Ensiferi, e al presente vi si trova la curia o parlamento di tutta la provincia. Dopo questa è Bivalia ( Revel), città marittima c mollo mercantile, dove gli anni passati s’abboccò il presente re col re di Svezia suo padre. Considerato con quella maggior brevità che è stato possibile il paese, segue ora il trattare delle forze, della copia de’ viveri, delle munizioni e della fortezza del regno, e poi passerò al governo. Siccome questo regno è stato dalla natura dolalo di grandissima fertilità di biade, così è totalmente privo di vino ; Relazioni Venete. 42