1)1 LEONARDO DONATO. 1573. 307 Ira S. M. e il detto tribunale, scoperto che ebbero i pretesti che intendeva di usare, che mandarono a Roma loro ambasciatori come alla sedia del supremo giudice delle inquisizioni. E prevalendosi di una bolla antica che hanno, nella quale è detto che la Inquisizione non possa ingerirsi in nessun’ altra cosa che di religione e di eresia , e che il pontefice nelle difficoltà sia il giudice ; tentarono che il papa , contro la volontà del re , determinasse che la medesima Inquisizione, se doveva essere nella loro città , facesse loro constare che i prigioni suoi fossero veramente inquisiti d’eresia, e non per qualsivoglia altra causa che immaginar si potesse. Ed arrivò questa contesa a tal segno, che se il pontefice, il quale mostrava di sentir per loro, requisito per chi sentiva, non avesse per rispetto del re differita la cosa e procurato di acquetarla con negozio e con destre maniere, poteva facilmente seguire alcun nolabil sollevamento in quei regni. Perciocché dopo aver speso la comunità più di centomila ducali in trattar questa contesa, avendo la Inquisizione fatti imprigionar alcuni ex hoc capite, che opponendosi al tribunal suo davano segno di non esser buoni cattolici, i prigioni non vollero uscir di prigione se la medesima Inquisizione non terminava che non avevano errato e che non erano stati ritenuti per causa di religione. Di modo che essendo quelli di questo regno tenacissimi delle loro immunità, difficil cosa è al re soggettarli, e gran destrezza e pazienza ci vuole in governarli. Ma non è tale già il governo di S. M. nei regni di Ca-stiglia ed in tutto il rimanente della Spagna ch’ella possiede; perciocché in quello che tocca al l’amministrazione della giustizia ed al castigo dei suoi vassalli, non è tenuta aver riguardo ad altro che al suo proprio volere. Anzi è tale in questa parte la sua autorità , la quale è accresciuta dalla grandezza di tanti stali che possiede, che con la medesima facilità ed obbedienza fa castigare e punire qualsivoglia dei grandi signori di Ca-stiglia, come faccia di qualsivoglia altra persona comune (1). In quello poi che appartiene alla imposizione delle gravezze e (1) Come abbiamo veduto in allre relazioni aver egli usalo collo stesso duca d* Alba.