DI PLACIDO RAGAZZONI. 1574. 473 « della Goletta, acciocché, non trovando difficoltà, entrassero « in castello. Arrivarono innanzi notte, e lo trovarono disa-(( bitato con solo alcuni uomini e donne vecchie, che non so « ne erano potute andare, e in detto castello trovarono fino « a venti Mori con un governatore, il qual disse che lo tc-« neva per il re Amida (1). Però aprirono le porte, ed entrò il « marchese con le genti senza contrasto. Mi levai questa mat-« tina a buou’ora, ed avendo posto l’esercito in ordine, cain-« minai con esso fin vicino alle porte della città, ove ordinai « che si fermasse, senza sbandarsi nissun uomo, fin tanto che « io mandassi a dire che camminasse. Entrai nella città , e « venni al castello, ed avendo disegnati gli alloggiamenti per « quartiero all’ esercito, diedi ordine che camminasse. Nella « medesima ora che entrai nella città, intesi che il duca di « Sessa era arrivato alla Goletta con le quattro galere che aveva « seco, e subito lo mandai a chiamare per trattare di quello « che da qui innanzi si aveva da fare. I Turchi, che erano in-« circa 3000, insieme con i Mori, se ne fuggirono a Biserta « ed altri luoghi, secondo che ho inteso. Di quello che suc-« cederà da qui avanti avviserò Vostra Signoria. Da Tunisi « alli 11 ottobre 1573. » Acquistato Tunisi, come s’è detto di sopra, senza sfo-drar spada, ed essendo l’esercito entrato nella città, gli fu concesso il sacco di lutto quello che si trovava dentro, eccetto che di grano , olio , butirro , formaggio ed altre vettovaglie , che non volle il sig. Don Giovanni che si toccasse cosa alcuna. Stando la cosa in questi termini, quelli di Biserta, la quale è una città non molto grande ma comoda ed abbondante, membro del regno di Tunisi, e da esso discosta circa miglia 30, sentito che i Turchi fuggiti da Tunisi andavano a salvarsi in quel luogo, presi alcuni pochi di quei Turchi che si trovavano a quella custodia, e una galera d’ Algeri che era (1) Amida, già bey di Tunisi, era stalo caccialo da’suoi, nel 1571, per le sue crudeltà; ed era da ciò venuta ai Turchi l’occasione d’impadronirsi di quello stato. Lo stesso Amida, nella speranza di riacquistare il perduto, aveva poi sollecitato Filippo 11 a quell’impresa; ma le ragioni clic vedremo allegate da don Giovanni della non sincera fede da lui mostrata, in tempo del suo governo, alla .Spagna, fecero preferire il fratello, o cugino che fosse, come più oltre è detto. Relazioni Venete. 60