»1 G. FRANCESCO MOHOSINI. 1573. *265 se fosse occorso, sarebbe stalo male per l’Italia; ma il Signore Iddio non ha volulo permettere tanta sciagura. Però si può credere che vi sarà sempre molto a che fare, perchè questi che in tanti anni si sono avvezzati a vivere con quel d’altri, non si possono ritirare a vivere del loro proprio, es-sendovene molti che non hanno cosa alcuna di òhe vivere. E però si crede che fino a tanto che il re di Francia non muova guerra a qualcuno fuori del regno, mai non potrà quietare affatto questi umori. Si ritrova ancora la corona di Francia in grandissima strettezza di danari, e quel che è peggio con poco modo di ritrovarne, perchè avendo il re mancato molte volte a quello che ha promesso, non ritrova più chi si fidi di lui se non con partiti grandissimi, e si può dire con pegno in mano, perchè vogliono le assegnazioni prima che sborsino il danaro. Ed in questa occasione di provveder di danaro il re di Polonia si sono contentati far buono un terzo del credito del gran partito di Lione, che valeva come valeva qui il capitale di Monte vecchio, dando anco otto e un terzo per cento all’ anno ; e con lutto questo non potevano ritrovar quella quantità di danari che faceva bisogno, volendo i mercanti dar almeno la metà credito e l’altra metà contanti, e ricever la medesima utilità. Nè con tutto questo restano di spendere al loro solito modo profusi-ssimamente, di maniera che bene spesso han bisogno fin di pochi danari. Però è molto bene che la S. V. e le VV. SS. EE. conservino queste cose in loro stesse e vadano caute e ben considerate nei negozj che possano occorrere al presente, non facendo maggior fondamento di quello che porta la occasione dei tempi presenti nei favori che potessero avere dal regno di Francia, perchè certo non è più quello che soleva essere. Ma quanto all’ animo loro, io fermamente credo che S. M. Cristianissima e la serenissima regina madre sieno cosi ben disposti verso questa Repubblica come si possa desiderare ; e I’ uno e I’ altra nel licenziarmi hanno usato meco parole grandissime di amore e di onore verso la Serenità Vostra. Del re Cristianissimo non ho altro che dire , sapendo be- Kelàzioni Venete. 34