I 2(> RELAZIONE 1)1 GERMANIA pochi ormai si trovano che vogliano farsi preti, e vivere alla cattolica. * I signori e nobili non abitano nelle città, ma stanno nella campagna ne’loro palazzi e castelli, nè vivono secondo l'antico modo di Germania, ma per il più avvezzati a’costumi italiani e spagnuoli, seguono frequentemente le corti de’ loro principi e vanno alla guerra ; ma quando sono in casa vivono allegramente, nè fanno quasi mai altro che andare alla caccia , e reputano a grandissima vergogna il fare mercanzia. I cittadini che abitano le città franche hanno il governo di quelle , così in criminale come in civile, e i loro giudizj sono fondali per il più in casi seguiti. Sono tulli indifferentemente grandissimi bevitori, e l’imbriacarsi in Germania non è tenuto per vizio alcuno ; nel che tanto si compiacciono, che se bene conoscono il grave loro danno, però non se ne vogliono aslenere, anzi con la qualità de’cibi, e col caldo eccessivo delle stufe, che s’ usano per tutta Germania in luogo di cammini, procurano sempre più d’eccitarsi la sete; dal che procede principalmente che sono d’assai breve vita. Questi tre siati sono quelli che dominano e governano la Germania , riducendosi insieme ne’ conventi ridotti dal-1’Imperatore, da loro chiamati Diete; e si dimandano tulli uniti gli ordini e stali dell’ Imperio. Nello stato ecclesiastico i principali sono i tre arcivescovi elettori. Il primo de’quali è Magonza, supremo cancelliere per Germania, quale ha d’entrata fiorini 100,000. Il secondo è Colonia , supremo cancelliere per l’Italia , quale ha d’entrata fiorini 200,000. Il terzo è Treveri, supremo cancelliere per Francia, quale ha d’entrata fiorini 70,000. Appresso questi sono quattro altri arcivescovi, fra’quali è quello di Salzburg, che tiene d’entrata fiorini 150,000, e quello di più che avanza con l’industria , facendo cavare le miniere de’ sali, argento e oro che ha nel suo paese abbondantissime. Sonvi anco 49 vescovi, ridotti in così poco numero per le usurpazioni fatte da’ luterani. Tulli questi prelati s’eleggono dai canonici delle loro chiese, ne’capitoli de'quali non s’ ammettono se non quelli che V