DI LEONARDO DONATO. 1573. 3G5 cosa più olire. E quando il re differisce la della congregazione, essi differiscono il donativo; e se S. M. mai non li con gregasse, essi parimenti mai le dariano cosa nessuna. E già credo io che sieno sette ovvero otto anni finiti dall’ultima convocazione (1), dentro dei quali non avendo il re convocate le corti, non ha parimenti conseguito dai regni beneficio nessuno. Mal volentieri il re deviene a questa convocazione, perchè gli conviene sulla sua propria faccia tollerare infinite indegnità dai suoi vassalli ; i quali di qualsivoglia cosuccia fatta dai viceré o altri ministri si aggravano, uè per le loro costituzioni permettono che di alcun’ altra cosa nel convento si parli se prima tutti gli aggravati non sono con la giustizia delle corti fatti dal re risarcire ; e S. M. antepone quasi il liberarsi da questa spessa molestia a quel poco benefizio che col fare ogni tre anni le corti conseguirebbe. E tanto più volentieri ancora le va procrastinando quanto che la spesa de’viaggi conviene alla sua grandezza esser molta , e par quasi che, detratti i risarcimenti agli aggravati e le spese del viaggio, sia tanto quello che si spende quanto quello che vi si guadagna. Le rendite dei dazi che nei regni si riscuotono sono dai medesimi del regno riscosse e distribuite, senza che il re se ne impedisca, nelle spese medesime che nel regno gli bisogna faro per la sua propria manutenzione ; anzi conviene allo stesso re pagare, per le robe che gli occorre di far transitare, quei medesimi diritti puntualmente che pagano tutti gli altri, senza eccezione nessuna. Ma quando però da guerra esterna il regno fosse assalito , sariano allora obbligati questi vassalli difendersi a loro proprie spese e con le proprie vite, e preservar il dominio del re con le loro proprie forze. Il che con molta fedeltà hanno più volte fatto nei tempi decorsi, c fariano, per i recenti segni che se n’ hanno , di boi nuovo ancora qualunque volta la occasione lo ricercasse. E dubbio alcuno non è che , oltre di questo, quando il re si risolvesse di andar a viver tra loro, i regni lo provvederiano di una conveniente provvidi) Anzi nove, corne abbiamo dalla relazione di Giovanni Soranzo del f Serie 1, T. V, p. 118), il quale accenna alla convocazione del 156V.