Serenissimo Principe, dirò alla Serenila Vostra brevissi-mamenle sotto tre soli capi tulio ciò che mi par dover dire intorno la mia legazione. Nel primo capo parlerò succintamente del regno di Polonia, perchè non essendo io stalo in quel paese, non mi occorrerà entrare in descrizione alcuna di esso, ma dirò solamente alcune poche cose dipendenti dalla persona del re, come dell’ autorità sua e della forma del governo , che io dai medesimi Polacchi che erano alla corle di Francia ho con molta diligenza procurato d’intendere, degne per opinion mia dell’ intelligenza di Vostra Serenità e delle SS. VV. EE. Nel secondo capo parlerò delle pratiche e dei mezzi tenuti dai Francesi per ottener queslo regno, e di poi ottenuto, con che allegrezza e contento siano restati ; nel qual proposito mi occorrerà dire qualche cosa degli umori di Francia e dei termini nei quali ho lasciato quel regno. Nell’ ultima parte parlerò della persona del re di Polonia e delle qualità sue, e particolarmente dell’ animo che si può sperare che abbia da avere verso questa Serenissima Repubblica ; nel che mi occorrerà dire qualche cosa dei fratelli e della madre di Sua Maestà, e particolarmente quello che nel licenziarmi da loro mi fu commesso dover dire alla Serenità Vostra. Quanto al regno di Polonia, lasciando il sito ed i confini suoi, dei quali io non intendo dir cosa alcuna , parlando di esso con tutti quegli stati insieme che erano posseduti dal re Sigismondo ultimamente morto, dicono tutti che è due volte grande come il regno di Francia, ma molto minore in