38 RELAZIONE DI GERMANIA terminar quanto parerà più espediente, e che in hoc interim l’esercito di loro principi si anderia mettendo in ordine. Per la dieta fu assentito al re , con questa giunta però , che 1’ ambasciatore di Vostra Celsitudine venisse a Venezia per procurar tal risoluzione, e non ritornasse senza essa alla corte. E così l’ultimo giorno che i principi si ridussero, fui chiamato da loro, e per il conte di Zollern mi fu detto la sopraddetta volontà di tutta la dieta e 1’ ultima conclusione sua , come per mie de’ dì 27 e 28 luglio scrissi. Da poi la qual conclusione la Maestà Cesarea ha ritardato più di quello che aveva determinato in Costanza a romper con Francesi, perchè due cose 1’ hanno impedita ; una, le differenze che nacquero tra gli Svizzeri nella dieta di Zurigo fatta al mezzo di agosto, le quali, come più oltra dirò, non sono ancora assettate, e difficilmente si assetteranno ; e l’altra , il trattato de’ Borroniei che fu scoperto, per mezzo del quale Sua Maestà aveva tutti i passi del lago Maggiore e il cammino aperto lino a Milano, onde con poco numero di gente e con i fuorusciti avrebbe fatto sollevar tutto quello stato facilissimamente. Per questi due rispetti andava temporeggiando , e in questo tempo ha sempre trattato con Svizzeri c sollecitato lo Imperio a mandar l’esercito suo, e così ancora tratta e sollecita. Del quale esercito, fino a dì 15 del presente mese (1) , per quello eh’ io ho avuto da persone mandate in quelle parti, erano ridotti a Costanza e nel paese circum circa da 14 in 15 mila tra fanti e cavalli ben in ordine. Il numero però dei quali mal si potrà sapere per non esser stati tutti veduti e numerati da chi mi riferiva, essendo in diversi lochi sparsi per il paese e non insieme ; tra le quali genti, che da alcuni si dicevano esser ancor più, si ritrovano, per quanto intesi, quelle del marchese Federico di Brandeburg e del marchese Casimiro, ed essi insieme, e così le genti del duca di Vir-lemberg con la persona sua, quelle del vescovo di Erbipoli, del vescovo di Bamberga, del duca Giorgio di Sassonia, del- ti) Di decembre 1507, giacché abbiamo che il Quii-ini lesse la sua relazione in Senato in dello mese.