344 RELAZIONE IH POLONIA nia, e di provvedere ai disordini che possono nascere negl’interregni , e di molte altre cose di grandissima importanza spettanti al pubblico interesse di tutto il regno. Ma tra tante turbolenze e tante discordie pare che si sia aperta una strada per acquietar gran parte di queste dissensioni coll’ essersi ultimamente maritata una figliuola che fu del palatino di Cracovia, che per parte di madre viene ad esser nipote del Cardinal Radzivil, in un nipote del gran cancelliero ; dal quale nuovo parentado potrebbe per avventura occorrere che s’acquetassero tutti questi tumulti, i quali nè fanno per il cancelliero, e nè anco tornano a conto al re. E pubblicamente l’arciduchessa Anna, madre della presente regina , esortò nel suo partire di Cracovia con ogni suo potere il genero a rapacificarsi col gran cancelliero, affermando che non si saria trovato mezzo alcuno che gli avesse conservato il regno più quieto, più pacifico e con maggior sicurtà che l’amicizia di questo principalissimo barone. Dall’ altra parte anco il cancelliero restando privo di tutte le grosse entrate che cava da’ suoi molti ufficj , le quali ascendono alia somma di 150.000 tallari, nè avendo altro patrimonio che della rendita di 10,000 tallari, facilmente si potrebbe rapacificare per goder le sue entrate, e anco per non esser causa della rovina di quel regno, vedendo massime che il matrimonio che aveva procurato di sturbare non si poteva più sciogliere; sicché facilmente si potria trovare qualche accomodamento che ritornerebbe in gran beneficio d’ ambe le parli. La qual cosa resliluiria quel regno nella sua pristina reputazione e potenza ; che quando le cose continuassero in questi termini, re-steria debole e privo d’ estimazione. L’entrata del re non passa la somma di 950,000 lallari; 500,000 ne cava dalla Polonia , e 450,000 dalla Lituania come gran duca di questa provincia ; e con questi danari il re fa le sue spese di casa , paga gli ambasciatori, i presidj, e spende nel fare i ponti e racconciare le strade di tutto il regno. Quando si fa guerra dentro ai confini del regno , tutti sono obbligati a servire senza paga , parlando però de’ nobili, per i molli privilegi c^c godono si nell’esser«’ esenti da ogni ca-