208 RELAZIONE DI POLONIA gismondo de’ Cavalli (1), gentiluomo di tanto valore quanto è benissimo conosciuto dalle SS. VV. EE., amato e stimato da tutti. Ha vissuto con mollo splendore per sostenere la dignità pubblica, con tutto che si sia ritrovato in una delle maggiori carestie che sieno state in Francia a ricordo d’uomini, ed egli ha tenuto onorata casa ed un’ onorata stalla, e nell’ occasione dell’entrata del re di Polonia , oltre le altre spese, ha vestito sei staffieri onoratissimamente, il che gli importerà, per i prezzi delle robe da vestire che corrono in quel paese, poco meno di 300 ducati. Mi è parso debito mio dire queste parole alla S. V. e alle SS. VV. EE. sebbene so che essendosi servite di questo gentiluomo ormai in tante legazioni e carichi pubblici conoscono così bene le virtù ed il valor suo , che non avevano alcun bisogno del testimonio mio. A me, serenissimo Principe, ed eccellentissimi Signori, se ad ognuno conviene parlare poco di sè stesso, a me sopra gli altri conviene parlarne meno, conoscendo assai bene le imperfezioni mie. Però questo voglio dire con sincerità, che con ogni prontezza e sollecitudine sono andato, siccome mi ha commesso V. S., per le poste a questa legazione , usando nel viaggio tutta quella diligenza che ho potuto, e nella esecuzione della commissione poi sforzandomi di far quel che dovevo e conoscevo essere la mente sua. Vi ho messo tutti i miei spiriti e tutti i mici pensieri, siccome farò sempre che le SS. VV. EE. si vorranno prevalere della poca opera mia ; e posso assicurarle che 1’ ufficio fatto per suo nome a quelle maestà è stato da loro aggradito. Onde espedito da quegli ufficj, avendomi comandato le S. V. che io mi dovessi licenziare, così feci, e son ritornalo. Se di queste operazioni mie la S. V. è rimasta soddisfatta c ben servita, tutta la laude sia della divina bontà ; se no , che io non credo, sarà ufficio della benignità di questo cccell. Consiglio, essendo certo della buona volontà mia , escusar quelle imperfezioni che potessero essere in me ; certi che in ogni tempo io sarò sempre pronto a mettere la vita e quella poca roba che ho per servizio della S. V. e delle SS. VV. EE. (1) Del quale abbiamo dato la Relazione nel T. IV di questa Serie.