474 RELAZIONE DI TUNISI E DELLA COLETTA in quello stagno, mandarono ambasciatori a rendersi al sig. Don Giovanni, dicendo che per nome suo tenevano prigioni i detti Turchi, dal quale furono accettati; e così si venne a fare anco di Biserta. Si trattò poi di quello che fosse da farsi di Tunisi, se si doveva conservare , come per la sottoscritta lettera di Sua Altezza , scritta al detto presidente di Sicilia, appare. « Molto illustre signore; all’11 del presente scrissi a « Vostra Signoria e le diedi avviso come, con la grazia di « Dio, avevo occupato con l’esercito del re mio signore la « città di Tunisi, e che stavo dentro a quella. Dopo sono « andato considerando che sarà gran servizio di Dio Nostro a Signore che la detta città si conservi, e si procuri di scac-« ciarc i Turchi di questa provincia , che stando tanto ap-« presso della costa d’Italia , ed essendo il signore di essi « Turchi tanto potente, con molta ragione si deve temere « che potria con il tempo prender radice in queste parti, e « fare gran danni, particolarmente alle marine di Sua Mae-« sta. Per questa causa mi è parso fare un forte nella detta « città di Tunisi che sia capace di 3000 fanti, e che fratte tanto quella parte di essi che cape nel castello della detta « città stia in essa finche il forte sia in essere e in difesa. E « così ho ordinato che restino 4000 fanti spagnuoli a carico « di Andrea Salazar, castellano di Palermo, e 4000 fanti « italiani a carico di Pagan Doria , e per capo principale di « detta gente resterà il signor Gabrio Serbelloni, capitano ge-« nerale di artiglieria del re mio signore, persona di pru-« denza e d’esperienza , e con essa artiglieria, monizione ed « altri apparecchi necessarj alla difesa di detto luogo. E per « attendere al governo dei Mori, mi è parso lasciar in Tute nisi l’infante Muhamed, per esser persona di prudenza e « destrezza ; e per aversi giudicato che nel re Amida suo fra-« tello non concorrino quelle parti, e non abbia mostrato fede « nè gratitudine verso Sua Maestà , 1’ ho mandato da voi, con « due galere , con i suoi figliuoli e faniigliari, perchè facenti dogli carezze e buon trattamento si trattenga là fin tanto ee che Sua Maestà ordinerà altro, lo venni jeri con il re-« stante dell’esercito dalla detta città di Tunisi a questa for-