314 RELAZIONE DI POLONIA vaivodu in Valacchia , sforzando i popoli ad accollarlo. Il che il Turco fece pronlissimamente , accettando l’occasione di farsi quella provincia tributaria , siccome ultimamente se 1’ è fatta soggetta ; avendo risposto ai Polacchi, quando dimandarono la confermazione della loro superiorità , che quella era perduta colla cessione che gli fece Sigismondo primo quando lo ricercò che rimettesse per forza quel vaivoda , dicendo che non si ricorre a giustizia se non a’ superiori ed a’ maggiori. E così ora la Valacchia è chiamata del Turco. Questa provincia, che già faceva 50,000 cavalli, ora è così rovinata che stenterebbe a farne 15,000, e per ancora non è quieta in quelle parti che confinano coi Polacchi, non volendo prestare obbedienza al nuovo vaivoda. Ma a questo il Turco ha trovato rimedio con mandarvi ad abitare una nuova colonia ed un sangiacco ; la qual cosa dispiace sommamente ai Polacchi, per vedere che quella potenza si avvicina ogni giorno più , e più sempre manca di rispetto collo scrivere più altamente di quello che soleva. E sebbene i capitoli che hanno insieme sono assai onorati e reciproci, nondimeno vengono poco eseguiti dalla parte dei ministri turchi. Dalle quali cose tutte nasce una malissima soddisfazione nei Polacchi, e ne ragionano assai liberamente , e ve ne sono alcuni che si mostrano aperti nemici dei Turchi. Col re di Spagna non vi è più che tanto intelligenza, non solamente per le difficoltà del ducalo di Bari e principato di Rossano e dei danari di Napoli (1), ma anche per essere i Polacchi liberissimi c gli Spagnuoli pieni d’artifizio; e sebbene per il mare vengono di Spagna a Danzica vini, spezierie ed altro, si dimostrano però 1’ un 1’ altro poco buona volontà ; il che chiaramente si conobbe nell’elezione ultima del re. Mi resta ora a dire di questa Serenissima Repubblica, la quale è certo stimata assai dalla nazione polaccca, con tutto che non abbia avuto per il passato particolar cognizione di noi, siccome dalle molte richieste che mi facevano ho chiaramente compreso ; e dicono di farlo con ragione, perchè il modo del loro governo ha gran similitudine col nostro, e che (1)*Cioè per le ragioni sopradelle di Anna Jagellona sulla eredità di Bona Sforza sua madre.