4G8 RELAZIONE DI TlINISI E DELLA GOLETTA lenza dimostrato , era stato autore , con la sua prudenza e destrezza , che la lega si fosse conclusa. Al quale, parendomi così convenire alla dignità e servizio di Vostra Serenità, offersi la mia stanza, che da lui fu cortesissimamente accettata, e lo alloggiai , per quel poco di tempo che stette in Messina , insieme col signor Michel Bonello nipote del Papa , ed altri signori e gentiluomini di sua famiglia. Andai similmente a visitare gli altri signori e personaggi che erano stati con Sua Altezza, dai quali tutti fu molto commendato il valore dell’eccellentissimo provveditor generale Bar-barigo, e degli altri capitani e sopracomiti dell’ armata di Vostra Serenità. Attesi poi con conviti ed altri mezzi onorati a intrinsicarmi c captar benevolenza appresso i ministri e cortigiani di Sua Altezza ed officiali dell’armata di S. M., che furono, de’principali , il sig. Giodicotto segretario del sig. Don Giorgio Ma-riquez provveditor generale, e il sig. Don Pietro Velasco ve-ditor maggiore di detta armata (con consenso del quale Sua Altezza trattava e risolveva ogni negozio), sì per trovar maggior facilità ne’ negozj che mi fusse occorso di trattare per conto della Serenità Vostra, come per saper ed intendere quel che si andava facendo ed operando, per poterne dar avviso a Vostra Serenità , come feci anco all’ eccellentissimo generale ddl’armata e agli eccellentiss. signori ambasciatori in Roma. Condusse Sua Altezza 52 schiavi principali appartenenti alla lega, fra’ quali erano i due figliuoli di Alì Bassà, il governatore di Negroponte e altri, i quali si custodirono nel castello di Messina. E succedendo la morte di qualcheduno di essi, ero addimandato a intervenire, come ministro di Vostra Serenità, a pigliarne nome e nota., e mi era domandato la porzione che toccava alla Serenità Vostra delle spese che si facevano intorno a’detti schiavi. Ma io mi scusavo che non avevo simil commissione da Vostra Serenità. Da Sua Altezza , che certo in tutti i bisogni della Serenità Vostra si mostrò sempre amorevole e pronta, ottenni licenza di far far biscotti in Sicilia per provvisione dell’ armala di Vostra Serenità, come pure ottenni per mezzo suo