DI GIROLAMO L1PPOMANO. 1575. ¿77 solamente in quella regione. Uno de’ quali è I’ animale eli’essi chiamano gran bestia, la quale avanza di grandezza il cervo, ed è di pelo simile all’ asino : ha corni quasi al modo del cervo, ina dove questi son tondi egualmente per tutto, quelli sono assai larghi, facendone i Polacchi tazze da bere, e sono cosi lunghi, che dallo spuntar dalle lempie sino alla piega all’insù , tra Kuno e l’altro spazio di essi vi possono agevolmente sedere tre uomini. E questo è quell’ animale la cui unghia dicono giovare mirabilmente ai mal caduco ; e molli, dal colore, giudicano che questa bestia sia l’asino selvaggio. Vi sono i bisonti, animali grandi quasi il doppio d’ un toro ; questi hanno il pelo nero e folto, corrono velocemente, e sono fierissimi , tanto che dando con le corna levano da terra un cavallo con sopravi I’ uomo, e svellono un albero da terra con le radici. Gli uri sono simili ai tori, e di tori selvatici portano il nome, ma son minori di corpo dei bisonti , ai quali si assomigliano nel pelo e nel colore, e quando combattono insieme li vincono. La pelle di questo animale è adoprata dai Polacchi per medicina nel parto delle donne, e le carni di esso e degli altri sopraddetti animali si mangiano; ma gli uri si trovano solamente nella Massovia , non vivendo in altri luoghi dove siano condotti. Sono anco in Polonia alcuni piccioli animali , chiamati cavalli selvatici, clic essendo domati s’ado-prano poi all’ uso dell’ agricoltura e della milizia. E vi è anco una cosa degna di gran meraviglia , e quasi difficile a credere, ed è pur vera ; cioè, che per tutto il regno di Polonia, ed in molte provincie soggette ad esso , le cossilie quando sentono il freddo ( sebbene si scrive che volano in paesi più caldi ) attaccatesi piedi con piedi, ed ali con ali, si gettano nei fiumi e nei laghi, nei quali, crescendo il ghiaccio sopra , se ne stanno là sotto sino a che torna la stagione del caldo, che allora ( come se si destassero da un lungo sonno ) tornano a volare ; essendosi veduto alle volte pigliarne dai pescatori nel prendere il pesce, e dopo averle portate nelle stufe a disghiacciare , esser volate via. Così le mosche ancora , nel principio dell’inverno , si salvano nelle aperture della terra e degli arbori secchi, e al medesimo modo delle cossilie , sentendo il caldo, tornano