388 RELAZIONE DI SPAGNA servanza di questa consuetudine, ovvero altuso come Roma la chiama, è cosa che sommamente dispiace ai pontefici, comc quella eh’ essi reputano essere contra la libertà ecclesiastica, c contra la intenzione divina , apud quarti non est discretio per-sonarum ; e per questo rispetto hanno molte volte procurato d’infrangerla ; c sempre che loro occorra di far trattare col re la materia della giurisdizione ecclesiastica e temporale, contano per uno dei principali capi d’aggravio questa naturalezza. Ma il re, tenacissimo conservatore delle consuetudini de’ suoi maggiori, e al quale non mancano mai prelati dotti clic colle loro distinzioni gli assicurano la coscienza , non ha voluto mai cederla, ma se la conserva siccome ha sempre fatto per il passato. Ma non debbo già con questa occasione pretermettere di commemorare la debita e giusta laude di S. M. nella promozione di queste prelature ; perciocché non solo il re non abusa di questa grazia, ma è tanto considerato e cristianamente avvertito nella loro distribuzione, che, se non sia alcune volte ( comc uomo che non può veder tutto ) ingannato da chi lo deve informare, la promozione cade quasi sempre in persone per alcuna legittima causa meritevoli della dignità c che tengono modi convenienti per poterla sostentare. Ed alle volte S. M. a prelature di 20 e 30,000 scudi di rendita chiama dai monasteri, quasi da seininarj di bontà e dottrina , alcuni frali, i quali in infinite occasioni illustrano la bontà del re, c conservano la integrità della religione cristiana così in Spagna comc nei concilj ove si ritrovano ; e certa cosa è che, quando a S. M. non consta almeno della dottrina , superflua cosa è raccomandarle persona. Nè dev’ essere riputato per minor capo della ricchezza e della grandezza di S. M. la dispensa che, come gran maestro delle tre religioni militari di S. Giacomo, Alcantara e Castrava , ella fa di tutte le commende di esse religioni ; anzi questo capo dev’ essere stimato mollo maggiore, perciocché con esso può riconoscere e rimunerare i cavalieri che lo servono nella guerra ed in altri ministeri che toccano immediate il servizio laico della sua reai persona. Sono le commende di questi ordini intorno a dugento, il valor delle quali si esisti-