372 RELAZIONE DI SPAGNA e clic- proceda con modi eslraordiiiarj, tuttavia l’esperienza lo fa approvare per buono e necessario al cattolico e quieto vivere della provincia. Il sesto Consiglio è quello d’ Italia , il cui presidente è il duca di Francavilla c principe di Mclito, suocero di Ruv Gomez, ed uno dei grandi di Spagna ; il quale ha conseguito questo carico piuttosto per favore del genero che • per l’abilità sma ; anzi avendo conosciuto il re che il suo ministro aveva bisogno di ajuto , gli ha dato un luogotenente, uomo di roba lunga, detto Francesco Hernandez de Gucvara , il quale interviene sempre in luogo suo nel consiglio, e dà movimento a tutte le faccende. Contiene questo consiglio, oltre i due nominati, sei particolari persone chiamate reggenti, due per il regno di Napoli , uno napolitano ed uno spagnuolo ; due per quello di Sicilia, uno siciliano e uno spagnuolo ; e due per lo stato di Milano , uno milanese e 1’ altro spagnuolo ; c appresso questi ci entra anche il conte di Chinchon maggiordomo di S. M. e il segretario Yargas, non solo come segretario ma come consultore , entrambi con voto solamente nelle cose di grazia e non di giustizia, come quelli che non sono dottori. Il carico di questo consiglio è intendere, negoziare e risolvere tutte le cose , così di grazia come di giustizia, c di condotte c di mercedi, e di qualsivoglia sorte di provvisioni che appartengono agli stati d’Italia, eccetto quelle che sono meramente materie di stato, che devono propriamente trattarsi dagli intimi consiglieri di S. M. Con questo consiglio convengono alcuna volta negoziare gli ambasciatori di V. S. nelle materie di confini collo stato di Milano , nelle tratte di grani ed altre cose simili, le quali non sono semplicemente materie di stato, ma dipendono dalla particolare cognizione delle proprie qualità degli stati d’Italia. E lo stesso fanno ancora in molle altre cose simili lutti gli ambasciatori d’Italia. Usa questo consiglio di ben consultare tutte le materie e poi di decretare sopra di esse, e di mandare il suo decreto in scrittura a S. M. acciò da lei sia approvato o rejetto come le pare ; ma comunemente poche sono le cose decretate e consigliate da esso , che da S. M. non sieno approvate e soltoscrille.