DI TOMMASO CONTAMINI. I 596. 24"5 nc tiene alcuno per sè. Le udienze sono difficili, e si sta lungo tempo ad ottenerle, e i ministri molte volte ne sono causa , i quali per tenere l’Imperatore sequestrato, non vogliono che ambasciatori nè altri abbiano facoltà di parlargli. I ministri misurano con l’interesse proprio tutte le espe-dizioni, e quelle nelle quali non hanno interesse sono con silenzio trapassate. L’Imperatore è parco di parole , ristretto nel far mercede, dipendendo 1’una cosa dalla natura , l’altra dalla fortuna; in modo che quelli che vengono alla corte si partono tutti malcontenti, perchè nè con gli effetti nò con le dimostrazioni sono accarezzati. Si diletta d’intendere secreti così di cose naturali come di artificiali, e chi ha occasione di trattare di queste cose troverà sempre 1’ orecchie di Cesare pronte. Molte volte si mostra mal contento de’ suoi ministri, e si duole con loro stessi delle male operazioni, ma non sa liberarsene. È tanto alieno d’intendere cose moleste, che non gli piace saper il vero dei travagli, e più tosto si compiace d’esser ingannato che di esser molestato. È alieno dalle novità e dalle alterazioni , e nella propria persona non usa alcuna varietà nè di vestire nè di cibo nè di esercizio ; mai non cavalca , mai non va in carozza, non esce mai dal castello , cioè dalle stanze e da’ suoi giardini, dove quasi ogni giorno va a camminare , e alle volte si tratterrà a veder mangiare i cavalli, dei quali si diletta assai per averli ma non per adoprarli. Veste sempre a una medesima maniera e di un medesimo colore, che è di argentino ; mangia le medesime cose, nel medesimo luogo , e alla medesima ora, nè mai preterisce o varia. È delicato nell’esser servito, e ogni poco di mancamento lo altera e lo sdegna ; con tutto ciò mal volentieri muta servitori , e sopporta facilmente i loro difetti. Non ragiona, non si domestica con alcuno, non ha piacere che gli assistano molte persone quando mangia o quando cammina, e al suo desinare non serve altri che un suo cameriere, che gli mette le vivande avanti, un altro che gli dà da bere, e alcuni aju-tanti del cameriere. Quando alcuno de’suoi stessi servitori gli vuol parlare di qualche suo negozio, bisogna che gli diman-