DI GMI0HM0 LIl'POMANO. 1575. 297 di suffragi come era il solito, ma alla scoperta. Ma vedendo i Lituani che l’elezione non veniva così ad esser fatta col consenso universale di tutti, e che essendo essi in minor numero dei Polacchi, saria perciò stato eletto uno contro il voler loro, e non sarebbe valso il protestare in contrario, si determinò poi di fare come sempre si era osservato. E perchè gli ambasciatori dei principi forestieri, che addimandavano il regno , non avessero a fare uffìcj contro 1’ universal bene della repubblica, fu per legge ordinato che non entrassero prima nella dieta , anco perchè non venissero in contesa circa la precedenza gli ambasciatori di Francia e di Spagna ; il quale ultimo non potè aver udienza prima di quello di Francia, cqnie desiderava , nè essere ammesso poi con quello dell’ Imperatore , ónde se ne parli senza esporre la sua ambasciata. I competitori furono questi : Erneslo figlio dell’ Imperatore, il granduca di M osco via, il re di Svezia, il gran Can de’ Tartari Precopensi, ed il re eletto ; e 36 fra i capitani , castellani e palatini del regno, eh’essi chiamano Piasti. Ma questi furono dissuasi dal farsi eleggere da un senatore prudente e savio , il quale vedendo in quanto pericolo incorreva la repubblica per tante fazioni che alla dieta sarebbero state proposte, addusse loro, che siccome per ordine pubblico gli ambasciatori dei principi forestieri, che dimandavano il regno, stavano lontani dalle diete e consulte, così essi tentando la medesima cosa , era onesto che , come interessati, facessero il medesimo. Onde per queste ragioni vedendo essi d’essere esclusi dalle consulte, e bisognargli star lontani da coloro dai quali speravano favore e aiuto, volontariamente si ritirarono, e di competitori si contentarono d’essere elettori. Udite le richieste dei principi forestieri con l’offerte che facevano, fu dall’ arcivescovo di Gnesna , viceré, e dalla nobiltà intimata all’elezione, comandato che tutti gli elettori si riducessero ai padiglioni dei loro palatini, i quali in ordinanza erano intorno al grande del senato, capace comodamente per 5000 persone. Qui di nuovo dai senatori, e da coloro che erano stati mandati dalla nobiltà per riferire ciò che succedesse, furono recitati i capitoli di ciascuna legazione in ogni palatinato , e Relazioni Venete. 38