DI VINCENZO yi IRINI. 1307. 49 Paolo solamente, ma etiam lo fece dir al mio secretario che me lo riferisse, e terzo scrisse pur al prefato inesser Paolo che iterum me lo ordinasse, e mandommi la lettera dietro per il Felinger suo secretario , essendomi io già partito da Ala ; per il che compresi esser ferma deliberazione di quella Maestà che, passati i dieci giorni senza aver risposta, Poralor veneziano non si avesse a ritrovare nel suo paese. Da poi i quali ordini tutti io me ne venni a Brunich , e li attesi tanto la risposta, che di due giorni era passato il termine datomi ; e vedendo non aver avviso alcuno dalla Celsitudine Vostra , ancor che per molte mie le avessi scritto copiosamente il tutto , deliberai venir dentro i confini nostri per non aspettar di essere, con poca dignità della patria e senza alcun suo utile, vergognosamente caccialo ; il che facilmente mi saria avvenuto per cagion del disdegno del re de’ Romani , che paullatim , dalle risposte dette di sopra, avea ricevuto augumento tale, clic non era più da pensarsi ch’io dovessi esser da lui revocato alla corte, sì come a molti nostri oratori licenziati per altri più deboli rispetti era accaduto. Giunto che fui dentro a’ confini, dimandai e aspettai li-^ cenza di ripatriare, ut moris est, avendo però, prima che io mi partissi da Brunich , scritto al predetto messer Paolo volermi levar per rispetto del morbo eh’ era in quel loco ; e questo feci acciò non gli paresse cosa nuova , per l’ordine datomi dal re, sentir eh’ io me ne fossi andato prima che da me avesse ricevuto alcuno avviso. E a questo venirmene dentro ai confini nostri senza altro rispetto, passato che fu il termine detto, mi mosse, oltra molte ragioni, l’aver compreso l’animo della Serenità Vostra non esser più che ritornassi alla corte, per le lettere scritte al secretario mio nel tempo ch’io lo mandai in luspruch , per le quali chiaramente si vedeva non esser di suo contento eh’ io mi ritrovassi con il re , e ancora più per un bollettino di mes. Gaspero della Vedova suo secretario , de’ 21 ottobre , che per nome pubblico mi ordinava che non essendo il re nello stesso loco dove io era , mandassi risposta per il secretario mio commettendogli che presto se ne ritornasse, e che io non vi andassi in persona. La qual cosa Relazioni Venete. 7