DI LEONARDO MOCENIGO. 1551). 121 di Ungheria por l’elezione, e 1’ Austria col paese di Lintz , che s’intende compreso in essa se ben fa le fazioni separale, per divisione; al sereniss. arciduca Ferdinando i ducali di Stiria, Carintia, Carniola, con il resto delle terre alla marina ; e al principe Carlo il contado di Tirolo, il principato di Svevia, con quello che tiene S. Al. nell’Aisazia, Brisgovia, Sungovia, e nel paese de’ Grisoni impegnato nel modo eh' io ho dimostrato (1). E perchè la S. V. possa cosi veder la spesa ordinaria dell’imperatore come ho mostrato l’entrata che avrebbe, quando non fosse impegnata ed alienata, e quello che cava di estraordinario, dirò quello che di ordinario occorre a S. M. senza bisogno di guerra. Importa la spesa della sua bocca, la tavola del maresciallo, quella del signor Martino principal cameriere, la stalla, la caccia, la cappella, ambasciatori, commissarj, poste, corrieri, donativi, i reggimenti dell’Austria superiore ed inferiore, di Alsazia e dei regni d’ Ungheria e Boemia, l’arsenale, 180 arcieri, 80 alabardieri, trombetti, e scudi 10,000 che dà alla regina di Boemia , oltre i 30,000 che le dà il re Filippo , fiorini 300,000. Ha assegnato a Massimiliano fiorini 145,000 , all’arciduca Ferdinando 80,000 , ma questi non bastano, di modo che l’uno si vale di 20,000 fiorini più del regno di Boemia, e l’altro ne piglia altrettanti dalla Camera. Il principe Carlo non ha assegnamento alcuno, ma con sua polizza piglia dalla Camera il suo bisogno , e può spender all’anno intorno a 50,000 fiorini, e altrettanto importa la spesa delle figlie in Inspruch. Tutto il resto della corte , cioè i gentiluomini provvisionali, è pagato a cavalli a ragione di dieci fiorini per cavallo , e questo numero ascendo a mille cavalli, che importano 100,000 fiorini l’anno. Le guardie e fortificazioni d’Ungheria, insieme con la sposa che si fa nel continuar la fortezza di Vienna, 600,000 fiorini. E questa è tutta la sposa che può avere S. M. C., non avendo spesa ordinaria nei suoi stati patrimoniali, e nè manco noi regno di Boemia, guardandosi le terre da sè stesse. I Lo parli degli arciduchi KerdinHndo e Cai l«» furori«» poi ;i rovescio di quello che qui è dello. Relazioni Venete. Iti