DI IME l'IlO DIODO. 1592. 343 legittimo possesso. Dall’ altra parte i seguaci del cancelliero hanno con ogni loro spirito procurato d’impedir le pratiche del matrimonio per indebolir maggiormente la parte del re, privarlo di successione, e sforzarlo per questo rispetto a tornarsene in Svezia. Ha preso anco non poco augumento la nimistà tra il re e il cancelliero per 1’ elezione che ha fatto il re di un vice cancelliero in tutto e per tutto altrettanto confidente suo quanto nemico e diffidente del cancelliero. Perchè non potendosi fare quasi alcuna cosa senza l’autorità del cancelliero e vice cancelliero, essendo quello che n’ è stato privato totalmente dipendente dal cancelliero, il che impediva non mediocremente le azioni del re, fece risoluzione Sua Maestà, insieme col senato, di privarlo del suo grado e di sostituirgli persona dipendente da sé. Col gran cancelliero è unito il cardinale Battori per comune interesse sì del vescovato di Cracovia , come dell’ aspirare alla corona , che da am-hidue è desiderata e procurata. Con questi si trova l’arcivescovo di Gnesna per l’oltraggio che pretende aver ricevuto dal cardinale Radzivil, che come legato del pontefice è stato assistente a queste nozze in pregiudicio de’ suoi privilegi" ; e con questi sono uniti molti nobili per la grand’ autorità e molto seguito che essi hanno; e da essi si può dire che sia stata intimata la dieta per li 10 di settembre di quest’anno 1592, con tutto che il chiamar le diete s’aspetti solamente al re. Molte cose pretendono questi che il re abbia fatto contro le leggi e usanze del regno, le quali vogliono proponcre alla dieta acciò che siano discusse e ventilate, cioè ; l’aver dato l’arcivescovato di Cracovia al Radzivil contro le leggi del regno , e contro la prima concessione fatta al Battori; Tessersi maritato senza aver il consentimento della dieta ; l’aver tolto molte gioje fuori del tesoro regio per farne denari contro le leggi del regno, e 1’ averne anco date molte alla regina, che non le restituirà più. E oltra queste opposizioni si tratterrà medesimamente della promessa che asserisce il gran cancelliero esser stata fatta dagli ambasciatori del re, che erano alla dieta per procurar la sua elezione, di unir la parte della Livonia , che obbedisce alla Svezia , al regno di Polo-