DI PIETRO DUODO. 1592. 321 la (1) si Irallerà coutro il cardinale a sua istanza , come contro quello che ahbia avuto questa legazione in pregiudizio del legato nato e , in conseguenza , delle ragioni e privilegj del regno ; ma si scusa il cardinale dicendo non l’aver procurata , ma che essendogli stata data da Sua Santità, non poteva far di manco, come prelato, di non 1’ ubbidire (2). Confina questa provincia da levante con la Moscovia e con la Lituania, da ponente con la Sassonia e col marchesato di Brandeburg, da mezzogiorno con la Polonia minore, e da tramontana con la Pomerania e con la Prussia. Confina tutto il regno, da levante , con la Moscovia , e verso mezzogiorno coi Tartari che obbediscono al Precopense, il quale estende il suo dominio da quei confini sino al Tanai, ultimo termine dell’ Europa. Da questa parto del regno vi sono deserti grandissimi per le continue scorrerie de’ Tartari , che continuamente vanno guerreggiando con l’abbruciare c distruggere i paesi nemici passando il fiume Boristene (Dnicper) a guazzo. Da questa parte s'estende dunque il regno di Polonia fino al mar Maggiore per tutto quel tratto che è tra il fiume Boristene e il Niester, alla bocca de’quali fiumi hanno i Turchi due fortezze, Oredarovia (3) nello sboccar del Borisene , e Bvalogorod (4) alla bocca del Niester. Tra questi due fiumi abitano i Cosacchi, gente valorosissima , di numero della sua immensa autorità dalla parte di Sigismondo III, non solo lo fece eleggere re di Polonia , ma lenne lesta , sconfisse e fece prigioniero il suo avversario, l’arciduca Massimiliano, e finché visse preservò quel debole e inconsideralo monarca ila tutti i pericoli nei quali incessantemente si trovò involto. Ma Sigismondo, malgrado gli obblighi immensi che fin da principio lo dovevano legare al gran cancelliere, fosse orgoglio o timidità, compagni inseparabili della mediocrità di cui quei re dette prova fin dal cominciamerilo del suo regno, lungi dall’al testargli la dovuta riconoscenza, non si ristelle dall’irritarlo coll’infrazione degli stessi palli fondamentali dei quali era egli il severo mantenilore, come ben preslo si vide nel matrimonio che il re volle contrarre con Anna d’ Austria senza previo consentimento della Dieta. Il gran cancelliere non potè a meno di mostrarne risentimento, sebbene questo non lo facesse mai declinare dal suo dovere verso la patria, la quale illustrò con ogni maniera di eroismo e di abnegazione lino alla sua morte avvenuta nel 1605. (1) La dieia del regno intimala pel 10 di seltembre del 1592, come più olire è detto. (2) Anche su questo torna l’ambasciatore più avanti. (3; Oczakov. 4) Bielgorodok oggi Akkerman. Relazioni Venete. il