DI GIOVANNI CORRER. 1574. 167 un bisogno prestamente 8000 cavalli armati di corazza e pistole a uso di Germania. Della fanteria non si tien conto, essendo reputati più tosto buoni per guastatori che per soldati. Hanno conformità di lingua con la schiavona. Quanto più innanzi si cammina verso settentrione, si trovano i contadini peggio trattati che schiavi dai nobili e signori, e se si dolessero innanzi al superiore gli taglieriano la testa adducendo i lor privilegj. L’ Unghero onesta il tor la roba ai sudditi con dire che in ogni modo il Turco glie la leverebbe. Il Polacco fa peggio ancora, che li manda ad appiccar da per loro. Da questo s’argomenta che volontariamente anderiano alla guerra , massime se intendessero d’esser ben trattati; e se si avrian molti d’ Ungheria , più s’ avrian di Boemia e assai più di Polonia , anzi i Polacchi istessi ne fariano mercanzia ; e il castellano di Lublino, ambasciator di Polonia a S. M., le fece offerta di 15 o 20 mila d’essi a buon mercato. La distanza grande potria esser superala col cominciar per tempo a levarli. Se di Boemia non si può S. M. servire di fanteria, ben può d’ Austria cavarne qualche buon numero, e così di cavalleria , ancorché le genti d’ Austria sian riputate le peggiori di Germania. Le forze dell’ Imperatore non consistono nelle genti che potria levar da’proprj stati, sebben fussero sette volte tanti , perchè sebben ciò saria utile per servirsene con prestezza , però non è questo il fondamento principale ; perchè se il bisogno andasse innanzi troppo tempo, i soldati diventeriano poco utili, se non fossero accompagnati da molti danari. Il che è da stimar maggiormente in Germania, dove le genti vanno a servir indifferentemente chi li paga, e professano questa libertà ancorché il principe naturale avesse bisogno di loro, come ne fa esempio la Spagna , che guarda e difende i suoi stati in buona parte con Alemanni, sebben le due nazioni per natura siano nemiche; ma Germani non hanno per nemico l’oro di Spagna. Dall’ oro dunque s’ha da argomentar quante siano le forze di S. M. L’entrala annuale dell’imperatore è di 2,700,000 tallari con gli estraordinarj tutti, i quali sono danari che di tre in tre anni s’obbligano le provincie di pagar al principe, e poi