DI GIACOMO SORANZO. 1562. 131 in qua seguono tanli disordini, che più tosto par confusione che consiglio ; perciocché sebbene l’Imperatore vi si trova al tempo deliberato, molti principi, o non vi vanno mai, o così tardi, che ben dimostrano il poco rispetto che portano a S. M., e quando finalmente sono ridotti, consumano tanto tempo in contendere di precedenza, ed altre cose particolari, che quando cominciano a negoziare cominciano anco a parlare di voler partire. A questo s’aggiunge che i signori principali per lo più non vi vanno in persona, ma mandano loro commissarj, con ordine che fatta la proposizione da S. M. !i avvisino ; onde bisogna che l’Imperatore con molta sua indegnità aspetti le risposte. Hanno anco introdotto i protestanti, che come vogliono impedire qualche materia che si tratta, mettono innanzi le cose della religione, onde è gran meraviglia quando filialmente si fa qualche deliberazione ; le quali eseguiscono poi con tanta freddezza, che quasi mai non se ne vede fine alcuno. Le esecuzioni di queste deliberazioni sono rimesse alla Camera Imperiale, che si tiene in Spira, siccome anco a questa appartiene giudicare le controversie che nascono fra i prìncipi e le città. Questa Camera è di 24 dottori, parte de’quali sono messi dall’Imperatore, parte dagl’elettori, e parte dai dieci circoli di Germania ; perciocché in tante parli si divide quella provincia per dar forma alle contribuzioni. Questi dottori sono pagati dallTmpcrio a fiorini 800 l’uno l’anno; e perché, per opera principalmente dell’imperatore, sono la maggior parte cattolici, i protestanti perseguono grandemente le loro azioni. Di queste discordie, che sono fra molti principi l’uno con l’altro e con alcune città , e particolarmente eolie città franche, fatte diffidentissime dopo la guerra di Sassonia, nella quale furono gravate oltremodo, dirò che la causa principale è la religione, la quale divide la Germania in due parti, restando dall’una i cattolici, dall’altra i protestanti, o confessionisti , che sono i medesimi. Dalla parte de’ cattolici sono l’Imperatore, il duca di Baviera, il duca Enrico di Brunsvich , alcuni dei marchesi di Baden, e alcuni dei conti di Mansfell ,