DI LEONARDO DONATO. 1573. 383 na parrocchia per sè il primo c più ricco di tulli quelli che pagano decima alla chiesa, e di farlo, in luogo della chiesa, pagar la decima a S. M. ; e questo è chiamato escusado, perchè escusandosi di pagar la decima alla chiesa, dovea pagare il tributo medesimo al re. Questa grazia, la quale in principio prometteva di sè mirabilia magna, e stimavasi dover fruttare almeno 600,000 scudi all’ anno , non è mai stata puntualmente messa in esecuzione secondo la forma della concessione ; perciocché vi si scoprirono infiniti inconvenienti, ma tra gli altri uno notabilissimo ; il quale era che levando da alcune povere parrocchie la decima del più ricco parrocchiano , si levava loro ogni cosa, e da alcune altre non si levava una mica. Onde dopo molli contrasti e consulte la cosa terminò , coll’ assenso del pontefice, in un accordo animale di 250,000 ducati all’ anno col clero di Castiglia. E con quello di Aragona, eh’ è cosa separata e di non molla suslanza, de-venirà S. M. prò rata di quei beni a un consimile accordo. Avendo la S. V. inteso la quantità e qualità dell’entrate che S. M. cava dai regni di Spagna , ora giusta cosa è eh’ io le dia relazione così della spesa ordinaria che S. M. è costretta di fare in questi regni, come di quella gran porzione delle dette entrate che in parte è alienata e in parte è obbligata per imprestiti avuti, acciò chiaramente apparisca quello che propriamente è suo, e di quanto ella possa di netto prevalersi. Lo alienato e impegnato delle dette entrate ascendeva nel fin dell’anno 1572 alla somma di scudi 2,200,000 all’anno; onde calcolandosi la detta quantità in ragione del sette per cento, come comunemente suolsi calcolare , si trova da alcuni che il debito di S. M., e quello che lo disobbligaria, bisognerebbe che fosse intorno a 32 milioni di scudi. Ma perchè alcuni lo calcolano molto più strettamente, cioè a cinque per cento, essendo una parte del debito stalo ridotto a questa lassa , di qui è che altri dicono esso debito esser molto maggiore, e che arrivi alla somma di 45 e forse più milioni di scudi (1). Ma il pensare a questa disobbligazione è cosa, (1) Vcg§asi nel precedente volume la relazione del Soranzo pel conipulo del debile generale di tutta la Monarchia.