DI LEONARDO DONATO. 1573. 41!) è inai manco piena la Vicaria di Napoli di litiganti di quello che sia il palazzo della Serenità Vostra. 6ell’ animo dei regnicoli verso S. M. basteria dire che la esperienza del passato dimostrò quanto sian sempre stati facili a mutar le loro affezioni e a desiderare novità di governo ; ma quando non ci fosse altro argomento della dubbietà loro, il modo col quale S. M. procede nella custodia del regno , tenendoci tanti presidj spagnuoli mentre potrebbe, quanto al valore, ugualmente servirsi dei napoletani, ben dimostra la necessità di proceder con loro con ogni cauzione. Ma oltra di ciò ho inteso che ricercando una volta in corte un gentiluomo italiano, benemerito assai di S. M. , uno dei castelli del regno in custodia , vi fu uno dei ministri suoi, che interviene nel consiglio d’Italia, il quale, per liberarsi dalla importunità della richiesta, si lasciò uscir di bocca che non accadeva affaticarsi, perche S. M. stava determinata di non dar castello nel regno ad italiano. Il che ben la esperienza ha confermato , perchè da uno o due in poi di minor qualità, che per singolari favori e meriti sono pur nelle mani di due italiani, gli altri tutti sono e saranno sempre commessi a spagnuoli. Non mancano ai regnicoli, così grandi come piccoli, occasioni di mala affezione cogli spagnuoli, oltra la universale che in cadauno è di veder mal volentieri il dominio delle cose sue in poter di stranieri. I piccoli per le eccessive gravezze li odiano, e i grandi ne stanno mal contenti perciocché nel godimento degli onori e carichi hanno poca parte. Ma con tutto questo ha S. M. una gran banda di parziali suoi, che per il proprio interesse la sostentariano, quelli cioè che godono i beni dei fuorusciti e le infinite confiscazioni che per tempora sono state fatte nelle guerre passate. La religione di questo regno è professata da per tutto cattolica romana , nè tollcreria S. M. che altrimenti si facesse ; ma la esperienza ha dimostrato che in alcune parti più remote non mancano zizanie, le quali se avessero fomento, non resteriano di spargersi. Volle S. M. alcuni anni sono introdurre nella città di Napoli un tribunale della inquisizione conforme all’ uso di Spagna, ma tanta fu la renitenza degli abi-