,'{| G RELAZIONE DI POLONIA favore, quanto die sapeva non esserne stati finora agli altri re; e questa buona volontà, mostratami da S. M. in molli modi, era non piccolo sprone a fare anco stimar più la Serenità Vostra da quei signori, che ne vedevano spesso qualche segno. E veramente un ambasciatore di Venezia , che voglia far conoscere il grado suo, sarà universalmente più accarezzato ed amato di qualsivoglia altro che sia in quelle parti ; perchè il nunzio del Papa è odiato dagli eretici quanto si può credere , 1’ ambasciatore dell’ Imperatore anch’ egli non è troppo grato per l’odio che è tra le due nazioni, e così altri ambasciatori dei principi d’ Alemagna , di Svezia , Brunswic e Danimarca, avendo essi a trattare negozj difficili di danari e di confini. Talché 1’ applauso eh’ io riceveva , per riputazione e merito della Serenità Vostra, mi si accresceva ogni dì più dal vedersi che io non m’impediva mai nelle cose loro ; nè per molto che tra loro siano discordi, o poco uniti, mi sono mostrato mai così amico e parziale dell’ uno , che sia caduto in diffidenza dell’ altro. Nel partir mio sono stato accompagnato fuori della città, cd ho ricevute altre dimostrazioni, stimate da me, per benefizio pubblico, più di qualsivoglia tesoro, massime che essendo i Polacchi per natura molto altieri, non hanno fatto tali dimostrazioni a qualsivoglia altro ambasciatore che siasi partilo da quel regno. Però io stimo, Serenissimo Principe, che sì per questo, come per diversi altri rispetti e cause dette, e che si potrebbero dire, sia molto a proposito di conservar 1’ amicizia di quel regno, facendo con l’occasione di quegli ufficj che possono accrescere la buona volontà dell’ una e dell’ altra nazione. E questo è quanto mi è occorso dire intorno al regno di Polonia.