REMI SULL’ADRIATICO 41 Il bel vaso di Ferruccio è diventato un mucchio di cocci. — Fuori i fanali e le lampadine. — Ara! L’ancora ara! — Tira ! Oh issa ! — Non ara più. Fuoco ai fornelli. —• Stasera si mangiano gli ultimi resti dell’agnello. Domani regime vegetariano. Certo la storia dei millenni è pesante, ed un rudere non può richiamare alla mente che pensieri profondi, giocondi mai. Ma la storia di Ossero, della antica capitale delle isole Absirtiche, questo rudere vivente opprime; manca il respiro quando ci si aggira fra le sue muraglie romane, venete e liburniche, annerite e crollanti, tra le sue torri mozze, ed i suoi bastioni muscosi squarciati dal tempo e dagli uomini. E le poche casette, chiuse nel triplice cerchio di mura, fanno pensare ai resti di uno di quei saccheggi medioevali di vandali o di saraceni. I canti nostri rintronano cupamente per le viuzze nere, qua e là chiazzate di pallore biancastro dei raggi lunari. Camminiamo stretti stretti, come per farci coraggio. Sembra di dover scorgere da un momento all’altro lo