REMI SULL’ADRIATICO 119 Ognuno è andato ormai una ventina di volte dall’imbarcadero alla villa per prendere ancora qualche cosa di dimenticato. — Partenza! Nella cameretta del grande invalido, la bandiera in testa, si schierano i sette ridiventati canottieri. Intonano con voce mistica fors’anche velata da intima commozione il coro dell’armo. Lo sceriffo fa il saluto di rito. Ad uno ad uno abbracciamo il compagno perduto. Attimo di silenzio. — In riga! Alto il gagliardetto sfilano cantando. Ora un altro bacio, più giocoso questo, ad un’altra compagna che resta : Elena. Questa volta è lei in cuor che piange. — Felice vi sia la traversata perigliosa : e se nostalgia di un sorriso di donna vi prende, pensate a me che vi donerò tutti i miei sorrisi. Cento Balilla rovignesi a S. Caterina radunati danno l’ultimo saluto. Dino de Grazio fa riudire la voce poderosa di saluto, quando siamo già lontani. Scirocco; non sarà sempre così si spera. A Rovigno però, dicono sia sempre scirocco mentre in Adriatico fa maestrale.