116 LEDVINCA — Non posso morire. Fin tardi nella notte, fra l’allegria del vino generoso, e l’assillante pensiero del compagno dolorante si protrae la cena. Ma Massi e Bepi quando s’assentano dalle mense per veder l’infermo passano prima dalla cucina. Povera Elena. — Sei l’unica donna. — E quelli sono otto tori. S’affievoliscono i canti. Silenzio. Nardin che sta seduto accanto al letto del malato ode un fruscio. S’alza va alla finestra. Sparisce. Dopo tanto nella penombra riappare silenzioso. — È andata bene? — Grazie, non c’è male. E la maestà del re?