REMI SULL’ADRIATICO — S'arriva domani a Zara! — Non si può! — Via, non mollare; a cinque miglia all’ora si cammina sempre. Non vorremo abbandonarci ora all’incognita di un porto Jugoslavo senza carte, senza documenti con Zara a due passi ! — Due passi, le chiami tu sedici miglia. Ma anche Porto Manzo passa. Il suo fanaletto rosso sparisce presto dietro agli scogli. Son presto le dieci. Siamo alle sette bocche ; tra poco vedremo il postale di Zara che va ad Ancona. Almeno andasse a Zara, ci faremo rimorchiare. L’armo comincia ad esaurirsi.. La voga è fiacca. Il faro di Puntadura è sempre a sinistra; non vuol mai passare a poppa; sembra di star fermi. Le mani cominciano a dolorare. Il sedere comincia a reclamare un posto meno duro. Le reni si piegano. — Su! siamo a casa! — grida Bepi. Il suo sedere è molla d’acciaio. Non sente stanchezza. Ecco il faro lampeggiante di Tonno e la rotta delle Set-tebocche; ancora 14 miglia. — Attento timoniere che vicino alla costa sulla rotta per Zara c’è una scopa.