«8 DELL3 HISTORIA 1538 fti, & ditfìpati gli ordini delle fue fchiere, & mal trattate le fue galee. Ma il Doria, poiché fu alquanto flato in quefta vifta, vedendo riufcirgli vano il fuo penfiero, & rifoluto (come dimoftrarono tutte 1’ operationi fue ) di non commetterà al rifchio della giornata, cominciò manifeftamente Di/tfa va- a ri tirar fi. Onde i Turchi prefo animo per lo cedere de’ noilri, fi fecero tanto innanzi, che molte delle galee nemiche erano fatte vicine alla barza , <3c al galeone ; li quali navigi per lo iìto, ove erano avanti gli altri, per la grandezza de’ navigi non potevano cofi prefto ritirarli ; anzi che eifendofi per una balla d’ artigliarla giunta nel galeone, appigliato il fuoco in un barile di polvere, eh’ era fopra coperta > i' marinari , & i foldati eranfi pofti in grande difordine, & timore. Ma il capitano con animo coftante commandando , & provedendo a tutte le cofe, gli falvò da quello pericolo, nè però volfe, che all5 ho-ra fi corrifpondeife con altri tiri contra’ nemici. L’ifteifo fece il capitano della barza . Ma come eiìì fi videro le galee Turchefche alquanto più accollate , fecero ad un tempo fleifo sbarrare contra di loro tutte l’artigliane, in modo che eiTendo i colpi per la vicinanza più certi y & di maggior danno a nemici, furono eifi preflo coftretti a ritirarli. Ma nell’ ifteifo, & maggiore pericolo rimanevano le navi, & alcune galee, le quali nell’ improvifa partita non potero levarfi conia medefima celerità comel’ai-f.TuZ"' tre 1 onde veggendole i Turchi feparate, & divife , fe gli erano cacciati adotto , come a certa preda. Talché due navi Vinetiane , eifendofi nel combattere appigliato il fuoco , miferamente fi fommeriero con tutte le genti ; & due Spagnuole dopo havere fatto lunga , & valorofa refiftenza, rimafero oppreife, eifendofi 1 altre falvate per beneficio del vento, che poco appreifo fi mife favorevole al fuo camino . La medefima infelice forte corfero due galee fiottili, 1’ una de5 Vinetiani, Se 1’ altra del Pontefice , commandante quella da Francefco Capello, & que-fia dall’Abbate Bibiena, le quali dopo eflere fiate in effe