REMI SULL’ADRIATICO 49 Dall’Adriatico ora soffia un discreto maestrale. La vela però porta poco ; ci prende di fianco. Conviene vogare. — Dov’è il Vallone di Cherso? — Dietro quella punta. È forse un bene questo navigar diretti sempre ad una punta che nereggia all’orizzonte, dietro la quale sembra di dover vedere la fine, se non della faticosa marcia, almeno dello stesso paesaggio. Se fosse piana invece la costa, credo che tanto ardore non ci sarebbe mai a raggiungere una meta che si sa lontana, ma lontana anche si intravvede nelle brume del mare. Qua è sempre nascosta, è sempre ignota; sempre fa sperare sia prossima. Ma raggiunta la punta... macché! c’è un’altra punta. Andiamo avanti. Non più tanto sereni; un po’ più affaticati. — Ma insomma alla prossima ci sarà un miglio o due. 11 maestrale non aiuta, anzi intoppa a vogare, ma almeno ci dà un po’ d’aria. Troppo sole. — La prossima tappa la facciamo la notte. — 11 sole fiacca. — Se fiaccasse solo! Guarda la mia pelle che sembra quella di un indiano.