108 LEDV1NCA È la Reggia. Luce bianchissima. Saloni cinti di colonnati alabastrini. , Topazi e smeraldi incastonati, hanno riflessi verdi azzurri freddi. Abbacinante sfolgorio. Volteggiar di valletti, d’alabarde, di scudi, d’armi; musiche irreali di buccine affievolite dalla lontananza. Le onde sonore sformano in sfere luminose di trasparenze cristalline, volteggianti; invadono; urtano; s’infrangono in nebbia lampeggiante. Un raggio di sole. Cade il velo del sonno. — Ma è la reggia questa del sogno. Un ampio letto massiccio sormontato da uno scudo coronato è il mio giaciglio. Che sia io il re veramente? Massicci mobili cinquecenteschi mi circondano. Dal soffitto due braccia di ferro poderose sembrano meglio pronte alla minaccia che non a rischiarare. Scappo daH’opprimente opulenza. Uno scalone marmoreo. Scudi; corone. Salgo fra i raggi del sole che rifratti dan luce variopinta.