VINETIANA LIB. IX. 13
Bra%%° di Maina . Da Bajazette , dopo efferfi quafi 1538 consumata la T{epublica con la lunga guerra, ci convenne finalmente con le condiùoni, che ci propone, benche più dure di quelle eh’ erano fiate rifiutate , ricevere la pace, per la quale, oltre diverfi altri luoghi prefi, & tenuti da lui, gli fu ceduta la fortezza di Santa Maura, che poco prima era fiata ricuperata da noi. Molti altri di quefti effempi addurre potrei , ma tutti d infelice memoria ;
nondimeno le for%e de’Turchi , maffimamente fili mare , non erano alì hora cofi prandi , com elle hora fono.
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jSLon et lajciamo dunque tanto ingannare dall apparenza uom. delle cofe , che abbandoniamo i migliori configli. Il fare la guerra a Turchi pare cofa pia , cofa generofa j nondimeno chi penfa il dritto, troverà , che nello fiato, (¿f fer-mini , ne' quali hora è conftituita la Chriftianità , fo/k impia, (¿f poco prudente, perche molti, xfcfr/7 accidenti ,	concorrono, /<? fanno mutar natura . £ quale di gratia è maggiore impietà, che continuando nella guerra efporre i popoli raccomandati alla noftra tutela a tanti ftratii, ¿7 cofi certe ruine? TSLe fia innanzi gli occhi
lo	fpett a colo mifer abiliffimo di Corfù, dal qual luogo fono ftate condotte via da’Turchi in fervi tu quindici mila perfine . Il tentare imprefe grandi è cofa da Trencipe magnanimo , & generofo, quando cofi configli la ragione , (¿? /¿z fperanza j ma quando altrimenti, <? imprudenza, (¿f ìé’-merità. L efporfi a certi pericoli quando fchifare fi posano , altro è, che tentare la previdenza Divina ? (¿f parabola , ìt£<? 7?	«é*//’ Evangelo , r	^ andare contra un nemico potente , deve prima con animo fedato penfar bene s egli poffa con dieci mila huomini far-fi incontra a quello, che con venti mila venga ad affa Ur-
lo	; non ha ella veramente la mira ad infegnarci nelle noftre operai ioni quella prudenza, & maturità ? la quale com ’ è fiata in ogni tempo con grandiffima fua laude propria di quefto Senato , cofi fpero, che hora non ci la-feierà luogo , ne di pentimento in noi me de fimi , nè preffo a gli altri d alcun biafimo.
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