358 RELAZIONE 1)1 GIOVANNI MORO 10 predissi con mia lettera questa elezione alla Sublimità Vostra, qualche mese prima eh’ ella seguisse. Assan bassà è di statura mezzana , scarno di vita e di colore olivastro, accorto e sollecito nelle sue azioni, d’ingegno vivace, animoso di cuore e pronto di mano, virtù le quali da esso per la sua prava natura sono sempre male usate; è poi non pure collerico e superbo, ma vendicativo e grandemente crudele ; e lascerei di dire che fosse avaro e bugiardo ( essendo ciò proprio de’ turchi ) quando tali difetti in lui non eccedessero l’ordinario. Mostra d’essere di poca complessione; con tutto questo non vive mollo regolato, confidandosi forse in due fontanelle (1) che ha già qualche anno, ma per 1’ abitudine del suo corpo non par che prometta gran lunghezza di vita. Tratta i suoi schiavi con ogni termine di rigore, nè vuol dar ad essi riscatto se non a prezzi altissimi ed eccessivi ; usa di farli battere per ogni lieve occasione severissimamente, stimando poco far dare ad uno mille e più bastonate, sicché alcuno per l’acerbità delle percosse è restalo morto ; e se colui a cui comanda il servizio non si adopra gagliardamente, esso, portato dal furore, prende 11 bastone in mano e batte 1’ uno e l’altro senza alcuna pietà. Quando è d’ animo turbato , come spesso occorre , essendo impazientissimo di natura, guai a chi de’suoi lo commuove punto, perchè incrudelisce contro d’ esso, sfogando la rabbia concetta per altro. È di spirilo altiero ed inquieto, ma per mostrarsi di animo regolato e senza ambizione mi disse, quando arrivò a Costantinopoli eletto capitano del mar, che non voleva negar d’averlo avuto caro per la riputazione che ne riceveva, ma che non 1’ aveva procurato poiché 1’ essere viceré di Tunisi, con autorità sopra tutti i vascelli armati in Africa, gli apportava comodo ed utile maggiore; oltreché era signor obbedito e servito prontamente da ognuno, dove in Costantinopoli aveva molti superiori, ai quali bisognava che portasse gran rispetto, accomodandoli de’ suoi schiavi ed altro, secondo l’occasione; e che siccome esso non aveva procu- (1) Voce veneziana, pei caulerii.