XIV LEGAZIONI VENETE DEL SECOLO XVI Repubblica e il sullano conquistatore perchè continuasse l’invio del bailo, coi diritti e cogli obblighi a quella carica annessi sotto i despoti greci. Ed infatti, 1’ anno dopo, Rartolomeo Marcello, oratore per "Venezia a Mohammed, rimase bailo appo lui. Di qui incomincia la serie dei baili alla corte ottomana, non interrotta nel secolo XV che per molivi di guerre, annoverandosi due lacune , dal 1465 al 73, e dal 1493 al 1507. La carica del bailo era ordinaria e continua ; ma un trattato di pace o di tregua, l’avvenimento al trono di un sultano, la circoncisione di un principe, una segnalata vittoria , erano invece occasioni 'precipue dell’ andata di un oratore. II bailo e 1’ oratore sceglievansi dal ceto patrizio, comechè talvolta, massime al cadere del quintode-cimo secolo o al cominciare del successivo, fosse inviato taluno del-1’ ordine dei segrelarii ; dal qual ordine stesso sceglievansi nel cinquecento straordinarii incaricati d’affari per circostanze di minor conto, non però col titolo di oratori nè di ambasciatori. Abbiamo nel medesimo secolo un unico esempio di patrizio spedito nel 1591 a surrogare un bailo richiamato a Venezia, ed a risiedere provvisoriamente nella capitale ottomana col titolo di nobilis existens in Costantinopoli. Spettava al Maggior Consiglio nominare il bailo, con quadruplice squilti-nio ; 1’ oratore od altro straordinario inviato , al Senato. La nomina dell’ interinale vicebailo stava nelle attribuzioni del bailo, ma se n’esi-gea la conferma mediante senatoconsulto. Vedemmo poc’anzi il bailaggio durare un biennio; ma siccome il bailo doveva attendere a Costantinopoli 1’ arrivo del proprio successore , così poteasi prolungare ad un triennio ed ancor più. Marcantonio Barbaro vi stelle non men di sei anni. Talora invece, per grave età o per malferma salute, chiedevasi la dispensa prima del termine della carica, e poteasi ottenerla, abbenchè con molta difficoltà. Nè poteva 1’ eletto bailo od oratore ricusare la offertagli dignità che sotto gravissime pene, sempre che non provasse la impossibilità di accettarla. Dalla nomina trascorrano alle volte più e più mesi alla partenza, e a questa precedeva la consegna della commissione, cioè delle istruzioni del come avesse a dirigersi per vantaggio della pubblica cosa. Tale alto a lui rilasciava il Senato, e dovea costantemente servirgli di guida nell’ esercizio della sua carica. La commissione, il cui tenore, steso dal segretario, approvavasi dai voti dei senatori, trascri-veasi in un volumetto membranaceo, in sesto di quarto, legato in cuojo rosso rabescato di dorati fregi, talora in velluto o damasco chermisi ovver cileslro, ornato gli angoli di argento cesellato, tal’ altra