BAILO A COSTANTINOPOLI 299 vantaggio di quello die ha sempre procurato in servigio della Serenità Vostra ; ma essendo lui turco vero, e mollo ambizioso, teme assai di non esser tenuto per fautor de’cristiani. Ma per contrario la sultana moglie apertamente favorisce tutti li negozj della Serenità Vostra, e sarà sempre savio consiglio trattenersi con lei in questa buona amicizia, e procurar d’acquistar quell’altro, se mai sarà possibile; il che non credo io che si possa sperare, se non con presentar lui medesimo, perchè tiene poco conto di quello che si fa con la madre e con i parenti, ed è avarissimo. Questa è quella informazione, che m’è parso conveniente dover dar alla Serenità Vostra delle cose del Signor Turco, della discendenza, degli stali, della qualità de’popoli, della milizia, dell’ entrate, delle spese, del modo del suo governo , delle qualità della sua persona, e finalmente de’ suoi visiri ed altri personaggi. Ora per metter fine a tutto il mio ragionamento, parlerò brevissimamenle dalla intelligenza che tiene con gli altri principi del mondo ; nel qual proposito dirò anco succintamente dello stato presente della guerra di Persia, pregando la Serenità Vostra e le SS. VV. II. a voler altentameute ascoltar questa parte, perchè è forse la più importante di tutto il resto. Dovendo ora, Serenissimo principe, Illustrissimi ed Eccellentissimi Signori , parlar dell’ intelligenza che il Signor Turco tiene con gli altri principi del mondo, mi par necessario di far questa poca digressione. La Serenità Vostra e le Vostre Illustrissime Signorie hanno da considerare, che sebbene questo principe è in effetto molto grande, perchè oggidì al mondo non pare che abbia alcun superiore nè per grandezza d’imperio, nè per quantità di ricchezze, nè per moltitudine di vassalli, nè per numero di soldati, nondimeno non è incivibile ; perchè sebbene, comparandolo con ognuno separatamente, pare ch’abbia con gli altri avvantaggio, nondimeno è cosa più che certa che all’ unione de’ cristiani egli in modo alcuno non saria atto a poter resistere ; e quando avesse in un medesimo