«AILO A COSTANTINOPOLI 361 questa Serenissima Repubblica , fosse almeno in gran parte scemata. M’ha però sempre delto liberamente che negli alti esteriori non si poteva scoprirle amico, per non rendersi sospetto a’turchi, e in tal disposizione di animo l’ho anco lasciato al mio partire da Costantinopoli. Ha sempre conservato sollecitamente e con molta accortezza l’amicizia del capiagà, il quale per esser la prima persona d’ ordinario servizio ch’abbia il Gran Signore, e però sta del continuo presso di lui, è un dei tre che ha libertà di parlargli. Ha potuto favorirlo assai e F ha anco fatto sempre come della medesima patria del capitano, benché il capiagà sia nato (come ho detto) d’ un chioggiotto (1) di povera fortuna, preso col padre* ritornando di ... , dove aveva servito per cavalier al clarissimo . . . , e donato come figliuolo di gentiluomo a Sultán Selim, che fattolo turco lo ritenne in serraglio, e poi fu aggrandito dal presente Gran Signore. E forse per questo solo, più che per altro, non fu lasciato cader l’anno passato, si come fermamente si credeva , per l’alterazione che Sua Maestà aveva preso contro d’esso pei grandissimi danni fatti a quel tempo dalle galee di Malta nell’Arcipelago. Della grandezza di tante forze, e della numerosissima turba d’ogni sorte d’ uomini in diversi modi trattenuti sempre dal Signor Turco, parlandone con lui alcuna volta, mi disse che era quasi impossibile avere certa cognizione, ma che si poteva bene stimare, senza ingannarsi di troppo, che arrivassero a un milione, oltre altrettanti pronti continua-mente al bisogno; parte dei quali avendo ottenuto qualche sorte d’ aspettativa , stavano aspettando il tempo di andare al possesso di cariche, e parte mossi dalla sola speranza si industriavano col servizio e coi favori per ottenere il simile col tempo. Onde pareva che questa tanta quantità di uomini necessitasse il Gran Signore a stare sempre in guerra per avere occasione, tenendoli impiegati in alcun luogo , di liberarsi dalle violenze che dal vivere in ozio e con molta licenza possono nascere facilmente, non senza pericolo (I) Gaznefcr (?) Voi. IX. ìli